Bagno? Attenzione a digestione e choc termici

LIGNANO. Buonsenso. È l’unica regola da rispettare. Lo dicono chiaro e forte gli operatori del primo intervento. Davvero basterebbe seguire i principi di un comportamento coscienzioso per evitare di diventare i protagonisti di un soccorso in mare.
Non ha dubbi, Diego Bortolusso, presidente de “La Sedon” che ogni anno di malori dettati da incoscienza ne vede parecchi, nelle spiagge di Pineta e Riviera, dove coordina una cinquantina di bagnini.
E la prima causa di malore, è legata allo choc termico che subisce il corpo scaldato dal sole (o che ha appena svolto attività fisica, come calcetto o beach volley) nell’entrare all’improvviso in acqua.
Quella che si rimedia è una vera e propria sincope determinata dall’improvvisa variazione della temperatura corporea, in senso negativo verso il freddo, con conseguente perdita di coscienza che porta la persona sott'acqua, senza possibilità di reagire.
La raccomandazione ovviamente è quella di affrontare l’entrata in acqua, raffreddando gradualmente in corpo, evitando tuffi ed entrate repentine.
Attenzione anche alla digestione: la vecchia regola della “nonna” che impone di attendere due o tre ore dopo i pasti, prima di entrare in acqua, va quanto mai rispettata.
Dagli organi inferiori del corpo – spiegano dal pronto soccorso – partono dei riflessi che possono portare a una progressiva riduzione della frequenza cardiaca, fino all’arresto. Un fenomeno di asistolia con possibilità di recupero estremamente ridotte.
Nelle zone dove l’acqua è più profonda o dove è vietata la balneazione, come alla foce del Tagliamento, le due nemiche numero uno dei bagnanti si chiamano corrente e freddo, che insieme fanno esaurire rapidamente la forza fisica, specie a chi non è preparato dal punto di vista natatorio. Inoltre la corrente spinge senza dare pause, portando rapidamente all’annegamento.
E poi – ricorda Bortolusso – bisogna evitare di prendere la tintarella nelle ore centrali della giornata, durante le quali è facile restare soggetti al colpo di sole. Precauzioni queste che riguardano in particolare – sembra incredibile, ma serve ricordarlo vista la frequenza dei casi – i bambini e gli anziani. (pa.ma.)
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