Ballottaggio a Udine: De Toni e Marchiol verso l’accordo, Fontanini e Salmè intesa in salita
Cominciati i primi incontri. Apparentamento difficile: il centrodestra apre al dialogo ma i primi segnali non sono positivi
UDINE. Di ufficiale non c’è ancora nulla e molto probabilmente non ci sarà nemmeno entro le 12 di venerdì quando scade il tempo utile per formalizzare un apparentamento.
Ma quello tra il candidato del centrosinistra Alberto Felice De Toni e Ivano Marchiol sembra essere un matrimonio (politico) annunciato.
Mercoledì 5 aprile i due si sono visti a casa di Marchiol con una piccola rappresentanza delle rispettive coalizioni.
Un incontro informale ed esplorativo lo hanno definito, ma l’impressione è che a ore potrebbe essere raggiunta un’intesa. Anche se oggi Marchiol incontrerà pure il candidato del centrodestra Pietro Fontanini.
Ma immaginare che i rappresentanti di Rifondazione comunista presenti nella lista Udine città futura possano sostenere Fontanini e con lui la Lega e Fratelli d’Italia è probabilmente troppo anche in tempi in cui la realpolitik è diventato un valore condiviso che spesso fa accantonare ideologie e principi.
Più facile che i rappresentanti del M5S dimentichino le frizioni con il Terzo polo pur di entrare in consiglio. In caso di apparentamento infatti Domenico Liano che è stato il più votato dei cinque stelle con 63 preferenze entrerebbe a far parte dell’assemblea di Palazzo D’Aronco.
Ma il Pd, che probabilmente vedrebbe ridurre di una unità la sua squadra (da 8 a 7) non sembra essere d’accordo e l’intera coalizione ha parecchi dubbi sull’operazione considerato che i consiglieri di maggioranza vincolati dalla sottoscrizione dello stesso programma scenderebbero da 24 a 21.
In caso di accordo senza apparentamento invece in consiglio entrerebbero solo Marchiol e la più votata di Spazio Udine, ossia Chiara Dazzan che ha conquistato 166 preferenze, ma chiaramente De Toni dovrà fare posto in giunta ad almeno un (la richiesta iniziale è di due considerato che l’incarico di vicesindaco sembra avere già un nome e cognome, quello di “mister preferenza” Alessandro Venanzi il più gettonato in assoluto dall’alto dei suoi 1.073 voti personali) rappresentante della coalizione di Marchiol.
E a quel punto, ipotizzando che sia lo stesso Marchiol a entrare in giunta, dimettendosi dal consiglio farebbe posto al primo dei non eletti della coalizione, cioè Liano. Un incastro che potrebbe mettere tutti d’accordo o quasi.
Appare invece più complicato trovare un’intesa tra Stefano Salmè e Fontanini. I rappresentanti del centrodestra hanno affidato al sindaco il mandato per aprire un dialogo sia con Salmè, che ha conquistato il 4,81%, che con Ivano Marchiol (9,24%).
Oggi Fontanini incontrerà entrambi, ma se con la coalizione di Marchiol la distanza politica sembra incolmabile a frenare un’intesa bis con Salmè sembrano essere le richieste programmatiche di quest’ultimo, accompagnate da un’altra riflessione.
A torto o a ragione, gli esponenti della coalizione di Fontanini sono convinti del fatto che la maggior parte delle 2.029 persone che hanno votato Salmè sia comunque più vicina al centrodestra e che, a prescindere dall’accordo, potrebbe comunque sostenerlo.
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