Bambina friulana aggredita a Milano, rapimento sventato

Udinese di 9 anni afferrata per i fianchi da uno sconosciuto mentre era a Milano con la zia. L’uomo, 46 anni, è stato bloccato

UDINE. Tentato rapimento in centro a Milano di una bambina di nove anni residente a Udine.

La piccola, in compagnia della zia, del fidanzato di quest’ultima e di un amico della coppia, è stata afferrata per i fianchi da uno sconosciuto che ha tentato di portarla via con sé, scappando tra la folla. Solo grazie all’intervento dei due uomini, insieme a due agenti della polizia locale di Milano, è stato scongiurato il peggio.

Il fatto, secondo il comandante della polizia locale di Milano Tullio Mastrangelo, sarebbe potuto «trasformarsi in tragedia». Erano le 11.40 di mercoledì e la piccola, originaria della Sardegna, era rimasta in compagnia della zia, del fidanzato e di un amico, agenti di polizia penitenziaria in servizio ad Aosta.

La zia, 30enne, era entrata in un negozio di Corso Vittorio Emanuele, vicino a piazza Duomo, per provare alcuni capi di abbigliamento.

L’uomo, un 46enne disoccupato, Rosario Servillo, senza fissa dimora, con precedenti di polizia per stalking, ricettazione e porto abusivo di armi, forse per un raptus, ha approfittando di quel momento per prendere la bambina.

«Sei mia figlia, adesso andiamo a casa» le ha detto, riuscendo ad allontanarsi per una decina di metri.

Solo il pronto intervento dei due giovani ha impedito che la bimba venisse rapita.

I due sono stati aiutati da una pattuglia dell’Unità antiabusivismo della Polizia locale milanese, che era in servizio in zona.

Gli agenti hanno chiesto i documenti all’uomo, che ha risposto affermando di averli lasciati in un trolley, ma mentre stava per aprirlo si è scagliato con violenza contro i due agenti – entrambi hanno avuto una prognosi di 7 giorni in ospedale –. Servillo alla fine è stato ammanettato e deve rispondere delle ipotesi di reato di tentato sequestro di persona e resistenza a pubblico ufficiale.

Da quanto si è appreso, il quarantaseienne non conosceva la bambina, nè la sua famiglia: aveva dunque individuato a caso la sua vittima, tra la folla di corso Vittorio Emanuele. La piccola, in stato di choc, è stata soccorsa e portata all’ospedale Fatebenefratelli. Alla psicologa, che l’ha ascoltata assieme a due agenti donna, ha descritto nei dettagli tutto ciò che era successo. Poi è stata riaffidata alla zia.

Il pm di Milano Antonio D’Alessio con il procuratore aggiunto Pietro Forno, visti i precedenti dell’uomo, hanno chiesto al gip l’arresto del 46enne, che è stato portato nel carcere di San Vittore.(l.p.)

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