Bambini della Bielorussia ospiti nelle famiglie e a scuola

AVIANO. Si rinnova il legame tra Aviano e la comunità di Narovlja, la cittadina che dista pochi chilometri dalla centrale nucleare di Chernobyl, dove esattamente 29 anni fa si verificò un grave...

AVIANO. Si rinnova il legame tra Aviano e la comunità di Narovlja, la cittadina che dista pochi chilometri dalla centrale nucleare di Chernobyl, dove esattamente 29 anni fa si verificò un grave incidente con fuoriuscita di radiazioni. Anche quest’anno è stato rinnovato lo scambio primaverile, che vede i piccoli bielorussi raggiungere Aviano per trascorrere un mese e frequentare la locale scuola elementare. A promuovere l’iniziativa è l’associazione Il sole dopo la nube, da anni impegnata anche nel sostegno di questa comunità. Un gemellaggio stavolta ridotto nei numeri a causa del fatto che i bambini sono chiamati in questo periodo a sostenere l’esame di fine anno scolastico.

Così martedì in aeroporto è arrivata una decina di bambini che sono ospitati in altrettante famiglie avianesi che ormai da anni li accolgono. I bambini andranno alla scuola elementare, dove è riservata un’aula per proseguire con il programma scolastico e la loro insegnante. Per il resto svolgeranno tutte le attività dei loro coetanei italiani. Il programma prevede momenti comuni e gite.

Uno scambio che per i bambini ospiti significa guadagnare in salute: nonostante siano trascorsi ormai quasi trent’anni dall’incidente alla centrale nucleare, con fuoriuscita di materiale radioattivo, la zona limitrofa è comunque ancora contaminata e gli studi hanno dimostrato che per questi bambini trascorrere un periodo lontano dalla propria terra comporta un miglioramento delle condizioni fisiche. Per questo appuntamento, che si rinnova da molti anni e che viene portato avanti grazie alla collaborazione dell’istituto comprensivo di Aviano e dell’amministrazione comunale, i volontari sono al lavoro da settimane.

L’associazione Il sole dopo la nube promuove diversi appuntamenti durante l’anno per la raccolta di fondi per la comunità bielorussa. Un legame nato 15 anni fa: da allora, ogni estate un gruppo di bambini trascorre un mese in Pedemontana per un soggiorno terapeutico. Da qualche anno ciò avviene pure a maggio, ma in questo caso si è dovuta organizzare anche la scuola. In autunno, poi, un gruppo di volontari si reca nella ex Unione Sovietica per portare aiuti. A dicembre sono partiti in otto alla volta della cittadina posta al confine della riserva radioecologica di Chernobyl per portare materiale didattico e sanitario da destinare all’orfanotrofio, oltre che ad alcune famiglie.

Donatella Schettini

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