Bancario sottrasse 153 mila euro: sette mesi e multa

PORDENONE. Si era appropriato di denaro dei clienti approfittando del proprio ruolo di dipendente della banca in grado di operare sui conti correnti. Una somma consistente, 153 mila euro, che sebbene accumulata con più operazioni di importi relativamente modesti, non era sfuggita ai titolari dei conti che avevano segnalato quelle operazioni di prelievo anomale.
Da qui l’indagine che aveva portato la procura ad iscrivere nel registro degli indagati Lucio Pierazzo, 61 anni di Pordenone, che ieri, assistito dall’avvocato Anna Tomasini, ha patteggiato sette mesi di reclusione e 400 euro di multa, pena sospesa, dopo aver prima restituito le somme sottratte.
I fatti risalgono al 2009, da gennaio a novembre, quando l’ex dipendente di Unicredit, in servizio presso la filiale operativa all’Electrolux, strutturata come “sportello leggero”, quale responsabile, aveva effettuato numerose operazioni sui conti correnti dei clienti dell’istituto di credito, addebitando somme che venivano poi versate nei conti correnti della propria convivente e del figlio.
Dei “movimenti” anomali si erano accorti i clienti che avevano prima segnalato alla stessa filiale, quindi alla direzione centrale. Da qui l’indagine interna che era stata in grado di individuare l’autore di quelle operazioni, ed aveva anche seguito le tracce del denaro confluito nei conti del dipendente e dei familiari.
Da qui l’esposto alla procura che aveva incaricato la Guardia di finanza a espletare gli accertamenti che hanno confermato l’impianto accusatorio. I prelievi, secondo la ricostruzione della procura, sono stati compiuti da gennaio a novembre 2009, e l’impiegato a più riprese avrebbe compiuto abusivamente numerose operazioni di addebito sui conti correnti, accreditando le rispettive somme su quelli di "famiglia".
Non solo: sempre attraverso la via telematica avrebbe compiuto bonifici a mezzo internet banking e altre operazioni di accredito di cifre a favore del suo conto corrente personale.
Al termine dell’inchiesta il rinvio a giudizio e il dibattimento conclusosi ieri davanti al giudice Biasutti con il patteggiamento.
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