Bancarotta della Fogolâr Viaggi i due titolari patteggiano la pena

Pena patteggiata in un anno e quattro mesi di reclusione l’uno, con concessione delle circostanze attenuanti generiche e del beneficio della sospensione condizionale. Si è chiusa così la “coda” giudiziaria del fallimento della “Fogolâr Viaggi srl”, la storica agenzia di viale Ungheria, costretta nel 2011 a portare i libri in tribunale, a causa della congiuntura economica negativa e del conseguente calo degli affari.
A seguito degli accertamenti condotti dalla Procura dopo la dichiarazione di fallimento, i titolari Patrizia e Claudio Bortolotti (60 anni, amministratore unico la prima, 57, amministratore di fatto il secondo) erano finiti iscritti sul registro degli indagati per due ipotesi di bancarotta.
A entrambi, era stato contestato di avere tenuto i libri e le altre scritture contabili in modo tale, da non rendere possibile la ricostruzione del patriomonio e del movimento degli affari della società. In particolare, il libro inventari e il libro cespiti e registro beni ammortizzabili risultavano aggiornati al 31 dicembre 2008 e il libro giornale era stato tenuto fino al 2009. Per la sola Patrizia, il pm Lucia Terzariol aveva inoltre formulato un’ipotesi di bancarotta fraudolenta, per avere distratto la somma complessiva di 24.490 euro, pari all’ammontare complessivo dei prelievi ingiustificati e non transitati in contabilità dai conti correnti societari per un breve periodo di tempo.
Nell’accogliere e applicare il patteggiamento, il gup del tribunale di Udine, Emanuele Lazzàro, ha ritenuto di concedere a entrambi le attenuanti generiche e la sospensione condizionale della pena, evidenziando l’incensuratezza e la contestazione della sola bancarotta documentale per Claudio Bortolotti e l’atteggiamento collaborativo manifestato da Patrizia, nel consentire che i suoi crediti Inps maturati per circa 39 mila euro venissero impiegati per ripianare debiti della Fogolâr Viaggi nei confronti dello stesso ente previdenziale.
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