Banche e rimborsi: le prime pratiche saranno inviate nei prossimi giorni, ma il sistema è in tilt

Udine, negli orari di ufficio quasi impossibile accedere a Consap. Non è stato previsto il massiccio afflusso di richieste

UDINE. Da giovedì scorso, 22 agosto, è dunque operativo il Fondo indennizzo risparmiatori truffati dopo 14 mesi dalla promessa dell’ex premier Giuseppe Conte, la prima dichiarazione di Conte in assoluto, quando ancora non gli era stato ufficialmente conferito l’incarico. Il portale fondoindennizzorisparmiatori.consap.it è a regime.

Alcuni risparmiatori hanno iniziato a inserire le loro domande (dal Friuli Venezia Giulia solo qualche singolo privato, non comunque tramite le principali associazioni del territorio), a caricare gli allegati per ottenere l’indennizzo previsto.

Il Fir, con una dotazione da 1,5 miliardi di euro, rimborserà in maniera automatica tutti i risparmiatori con un reddito annuo inferiore ai 35 mila euro e un patrimonio mobiliare fino ai 100 mila euro.

Per gli altri ci sarà una Commissione che valuterà le domande entro i prossimi sei mesi (i 180 giorni sono scattati appunto da giovedì). Agli aventi diritto andrà indennizzato il 30% del valore di acquisto delle azioni e il 95% delle obbligazioni fino a un massimo di 100 mila euro.

Si tratta certamente di tanti soldi sui quali ora si è fissata l’attenzione di tanti professionisti.. Ma il portale Consap è subito andato in tilt per i troppi accessi.

«Il portale si “impalla” spesso - conferma Erica Cuccu, presidente di Federconsumatori Udine -, negli orari di ufficio ci sono difficoltà anche per la sola procedura di registrazione, che può richiedere fino a un’ora di tempo. Ci si deve collegare in tarda serata, così ci sono più speranze. Il lavoro che sarà da fare, da parte nostra, è imponente».

«La verifica, che abbiamo immediatamente avviato, circa la funzionalità di accesso al portale, ha comportato alcune sgradite sorprese - si legge inoltre in una nota di Federconsumatori - . In primo luogo, la lentezza e le continue interruzioni, verosimilmente dovute alla inadeguata previsione di una massiccia e contemporanea richiesta di accesso alla piattaforma da parte dei risparmiatori.

Tale entità di accesso alla piattaforma informatica non è stata correttamente stimata e ha dato quindi luogo a una inadeguata strutturazione della piattaforma. In secondo luogo, la compilazione della domanda comporta l’inserimento di dati che in alcuni casi non sono reperibili tra quelli che si possono ricavare dalla documentazione richiesta.

Questo “inconveniente” assume particolare rilevanza per documentare gli acquisti azionari più lontani nel tempo: nella nostra Regione quelli effettuati presso la Banca Popolare Udinese poi incorporata nella Banca Popolare di Vicenza.

La difficoltà del riscontro documentale può comportare l’impossibilità di portare a termine l’inserimento della domanda oppure il rischio di inserimento di dati non certificati che potrebbero portare a difficoltà nell’accoglimento delle domande.

In terzo luogo, dobbiamo rilevare che viene richiesta nuova documentazione rispetto a quella originariamente prevista costringendo quindi i risparmiatori a una nuova e estenuante richiesta di documenti. Il complesso di tali “inconvenienti” può anche legittimare il sospetto che si vogliano creare difficoltà aggiuntive, senza assumersene la responsabilità, per l’accesso ai sospirati, e sia pur parziali, risarcimenti.

Federconsumatori chiederà un incontro con la Commissione tecnica per segnalare tutti gli inconvenienti registrati e chiedere che venga posto rimedio all’incompetenza tecnico informatica e all’accanimento burocratico che caratterizzano l’avvio della piattaforma, unico possibile canale di presentazione delle domande».

Anche Consumatori attivi e Mdc, che sono alle prese con gli stessi problemi, cominceranno dalle prossime settimane a “caricare” le domande sul portale.

Tutti dovranno stare attentissimi alla congruità formale della domanda e degli allegati, altrimenti il rimborso rischia di saltare. In regione (soprattutto nelle province di Udine e Pordenone) sono circa 15 mila gli ex soci di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca che potenzialmente hanno diritto all’indennizzo.

Al Fir possono accedere anche i truffati delle quattro banche dell’Italia centrale (Etruria, CariChieti, Marche e CariFerrara) che andarono in risoluzione nell’autunno del 2015. BpVi e Vb sono state invece messe in liquidazione nell’estate del 2017. —

M.CE.

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