Bancomat clonati, 14 le denunce
MANIAGO. Sono quattordici le denunce ad oggi pervenute a Poste Italiane da parte di clienti dell’ufficio centrale maniaghese truffati in seguito alla clonazione dei bancomat avvenuta giovedì scorso. Lo ha fatto sapere ieri Poste Italiane, annunciando pure che la direzione ha avviato immediatamente il disconoscimento delle operazioni di prelievo effettuate dai truffatori e bloccato le carte, per scongiurare analoghi episodi.
Sulle modalità con le quali i malintenzionati abbiano agito e sulla quantità dei prelievi effettuati, i vertici della società hanno mantenuto massimo riserbo.
Da quanto si è appreso nel Maniaghese, dove numerosi cittadini si sarebbero recati dalle forze dell'ordine per sporgere denuncia, nei conti correnti dei truffati sarebbero stati effettuati prelievi da 600 euro da uno sportello ubicato a Marghera, alle 6 del mattino di venerdì scorso.
Una circostanza che, di fatto, non è sfuggita ai sistemi di controllo automatici di Poste Italiane, i quali hanno rilevato subito l'anomalia: i bancomat sono stati quindi bloccati, come hanno tenuto a evidenziare i vertici delle Poste per rassicurare i clienti.
Ma come avrebbero agito i truffatori? Da quanto è emerso, pare sia stato applicato un dispositivo capace di replicare il contenuto del microchip delle carte inserite nel corso delle operazioni di prelievo da parte dei clienti. Una volta memorizzati i dati sensibili dei correntisti, nel corso della mattinata di giovedì, questa sorta di riproduttore di tessere sarebbe stato rimosso dalla banda la sera stessa.
La mattina successiva, i malviventi facevano il pieno di contanti a Marghera. I truffatori sarebbero stati ripresi dalle telecamere di videosorveglianza di cui è dotato l'ufficio centrale maniaghese, ma i loro volti, poiché opportunamente camuffati, risultano irriconoscibili.
Le indagini sono condotte dalla polizia postale.
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