Barriere antiterrorismo in centro: ecco come Pordenone si protegge per Capodanno

In piazza XX Settembre accesso consentito solo ai pedoni. Saranno impiegati cinquanta agenti. A disposizione anche gli steward ingaggiati dal Comune

Edoardo Anese

Sarà un capodanno blindato quello che si sta preparando a festeggiare la città di Pordenone.

Dopo l’attentato terroristico a Magdeburgo, in Germania, anche nella città sul Noncello l’allerta è alta.

Oltre ai controlli già potenziati in tutte le aree dove si svolgeranno i principali eventi, sorvegliata speciale sarà la sera del 31 dicembre, quando in piazza XX settembre saranno attese circa cinquemila persone.

Le misure da mettere in campo per garantire la sicurezza dei partecipanti sono state discusse durante il comitato per l’ordine e la sicurezza che si è riunito martedì mattina in prefettura.

In occasione del concerto di fine anno, quindi, in tutti gli accessi della piazza saranno istituite delle barriere, che consentiranno l’accesso all’area solo ai pedoni e ai mezzi di soccorso.

Nei prossimi giorni si riunirà un tavolo tecnico in questura per definire nei minimi dettagli tutte le misure da mettere in campo.

Il centro città, inoltre, sarà presidiato da un dispiegamento composto da una cinquantina di uomini delle forze dell’ordine, come già disposta in occasione del vertice in prefettura del 18 dicembre scorso, durante il quale il prefetto Michele Lastella aveva annunciato il potenziamento delle forze in campo durante le festività.

«Abbiamo disposto sul territorio dei servizi specifici e la situazione è costantemente monitorata», aveva dichiarato il prefetto. Valutando e approfondendo alcuni dati raccolti nelle ultime settimane e ipotizzando quello che potrebbe essere lo scenario è stato messo in campo un servizio di controllo ad hoc.

Gli obiettivi da tenere sotto osservazione sono quelli già individuati in precedenza: le aree di mercato, quelle turistiche e che richiamano raggruppamenti di persone. Senza dimenticare luoghi peculiari del Pordenonese, come la Base di Aviano.

Un’azione mirata che si inserisce in un contesto di prevenzione costante.

L’attuale stato di crisi internazionale, aveva spiegato la Questura in occasione dell’annuale bilancio sulle sue attività, ha imposto l’impiego quotidiano sul quadrante 8/20 di unità operative speciali della polizia di Stato e dell’Arma dei carabinieri per i controlli di obiettivi sensibili proprio come la già citata Base di Aviano.

Analizzando la situazione a oggi, tuttavia, per la prefettura il quadro emerso è soddisfacente e conferma che le azioni intraprese finora hanno funzionato.

Le forze dell’ordine impegnate sul campo, inoltre, possono contare anche sul supporto dei vigilantes ingaggiati dal Comune, la cui presenza costante si è rivelata un buon deterrente contro risse e comportamenti illeciti.

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