Barriviera, la proprietà non ha pagato la tredicesima

PRATA «Bisogna saperlo prima che dopo nonc’è lavoro» cantava, con intelligente sarcasmo, Enzo Jannacci. Chissà quante volte i lavoratori della zona del mobile avranno mordicchiato il labbro, a...

PRATA

«Bisogna saperlo prima che dopo nonc’è lavoro» cantava, con intelligente sarcasmo, Enzo Jannacci. Chissà quante volte i lavoratori della zona del mobile avranno mordicchiato il labbro, a sentire il verso di questa canzone.

E chissà se l’hanno pensato anche i 32 dipendenti della Barriviera Cappe srl che, nella drammatica situazione del loro posto di lavoro, ieri sera non hanno rinunciato al rito della cena prenatalizia. La pizza in compagnia è servita per l’ennesima riflessione sulle sorti dell’azienda di via Gere, specializzata nella produzione di cappe d’acciaio di alta gamma. La speranza in un 2012 migliore dell’anno che sta finendo si è mescolata, con amarezza, all’attesa per la tredicesima che ancora non è stata versata e che sarebbe oro colato per le famiglie della zona del mobile.

«Nessuna novità, è stata una giornata di attesa vana – si è lasciato fuggire Cristiano Danelon, sindacalista della Fillea-Cgil, l’unico sindacato presente in Barriviera Cappe –. La tredicesima? Non si è ancora vista. Il futuro dell’azienda? Da domani (oggi per chi legge, ndr) i dipendenti sono in ferie per cui, per forza di cose, se ne riparlerà a gennaio».

Tra i lavoratori sono pochi, per la verità, a credere nella fondatezza del piano di rilancio della Barriviera Cappe. Hanno sentito parlare troppe volte di «giornate e date decisvie», poi sempre aggiornate, per appoggiarsi all’ennesima speranza.

Dalla proprietà ieri non sono arrivate comunicazioni e il sogno che la notizia della concessione di un finanziamento oppure del cambio di proprietà (secondo i soci sarebber in corso una trattativa con un’altra azienda) arrivi prima di Natale, è ridotta al lumicino.

E sotto l’albero i lavoratori della Barriviera Cappe non troveranno nemmeno il carbone, come quelli dell’ex Profim, dimenticati da tutti nonostante le lunghe settimane di orgoglioso presidio davanti allo stabilimento di via Maron.

Giacinto Bevilacqua

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