«Basta fare l’impiegata»: si licenzia per produrre lo zafferano in Friuli
UDINE. È nato nel 2011 ed è completamente made in Friuli, coltivato senza fertilizzanti e ora ha il marchio depositato. È lo zafferano coltivato nell’azienda agricola Tenuta Zarnic, di Daniela Falaschi, ex impiegata nel settore del commercio con studi da perito turistico e con una spiccata propensione all’innovazione e un consumato amore per il territorio in cui vive.
Èd è li, a Rivignano, che ha acquistato terreni - quasi otto ettari - buona parte all’interno del bosco Romagno e tra i prati che formano il biotopo di Zarnicco.
«Volevo - afferma con orgoglio – prendermi anche un po’ di rivincita nei confronti di quanti pensano che nella zona si possa coltivare soltanto il frumento. Io ho scelto una coltivazione di pregio. Ho puntato sullo zafferano perché volevo una coltura a basso impatto ambientale che arricchisse la zona anche in prospettiva di percorsi naturalistici». Anche perché Daniela Falaschi sta realizzando un altro sogno della sua vita: un bed and breakfast.
Per avere un grammo di zafferano servono dai 200 ai 250 fiori e un grammo vale fino 24 euro. Ogni fiore viene raccolto a mano proprio per evitare anche il minimo contatto con degli stimmi con sostanze chimiche. La mondatura di ciascun fiore, che permette di dividere gli stimmi, e l’essicazione dei medesimi avviene il giorno stesso della raccolta al fine di mantenere intatte le loro proprietà e caratteristiche. Con lo zafferano non si fa business.
«Il mio - precisa al proposito Daniela – fa parte di un progetto più complessivo. E il chilogrammo di zafferano che riusciremo a produrre tra uno o due anni avviene assieme ad altre colture come le more (circa mille chili l’anno), il ribes e i mirtilli con cui prepariamo confetture per ristoranti. Il tutto coltivato in un posto incantevole tra prati stabili e boschi vincolati, che faranno - e in parte già lo fanno - da cornice ai percorsi naturalistici, alle visite didattiche e ad altre iniziative dentro quel “paradiso”».
Un progetto premiato a livello nazionale: l’azienda di Rivignano ha ricevuto a Roma il premio “Bandiera verde” della Confederazione italiana agricoltura destinato alle nuove sfide delle imprese agricole, individuate come una sorta di avanguardia della nuova agricoltura.
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