Beppino lascia il Friuli:ma ritornerò

Beppino e Saturna Englaro hanno salutato ieri ancora una volta Eluana e poi, verso le 15, sono partiti da Paluzza alla volta di Lecco. Ad accompagnarli il fratello Armando. Ragioni “burocratiche” li hanno obbligati a tornare al più presto a casa per chiudere alcune pratiche ora che la figlia «è stata liberata». «Torneranno presto - ha ammesso Armando –, ora mio fratello ha qualcuno da venire a trovare in Carnia».
PALUZZA.
Beppino e Saturna Englaro hanno salutato ieri ancora una volta Eluana e poi, verso le 15, sono partiti da Paluzza alla volta di Lecco. Ad accompagnarli il fratello Armando. Ragioni “burocratiche” li hanno obbligati a tornare al più presto a casa per chiudere alcune pratiche ora che la figlia «è stata liberata». «Torneranno presto - ha ammesso Armando –, ora mio fratello ha qualcuno da venire a trovare in Carnia».


Prima di partire Beppino ha confermato al fratello che Paluzza è il suo posto preferito, dove sta meglio, dove ha trovato la giusta dimensione umana e dove ha apprezzato la dignità mostrata dalla gente nella vicenda di sua figlia. Non ha ancora deciso se aderirà o meno a quella che oramai già viene chiamata “Legge Eluana”, ossia la proposta sul testamento biologico. «Non è ancora il momento - prosegue Armando -, Beppino deciderà in seguito, secondo i contenuti della legge stessa».


Scontata invece l’Associazione “Per Eluana”, che sarà costituita con l’obiettivo di dare sostegno a quanti si trovano nelle stesse condizioni di Eluana negli ultimi 17 anni. «Il finanziamento avverrà con i soldi che si ricaveranno dalle denunce che saranno presentate contro coloro che hanno offeso i medici e i volontari che hanno prestato le loro cure e attenzioni negli ultimi giorni di vita di Eluana».


Intanto alla famiglia continuano ad arrivare testimonianze di solidarietà. «Sono tutte espressioni di comprensione e di partecipazione al dolore e alla battaglia di Beppino», racconta Armando. Niente a che vedere con le minacce che ha subito nei giorni scorsi quando a Beppino arrivavano messaggi anonimi in buste con dentro santini e immagini sacre. Armando torna a criticare i cattolici, coloro «che parlavano senza conoscere, per partito preso». «I preti di Tolmezzo - dice Armando – dovrebbero sentire l’omelia di don Tarcisio, parroco di Paluzza che conosceva la situazione e la nostra famiglia. Io intanto, pur essendo cattolico praticante, non mi recherò più alla messa domenicale a Tolmezzo, come ho sempre fatto fini a ora».


Ottanta le lettere giunte ieri, un centinaio i lumini accesi sulla tomba, dove ancora non vi è scritto il nome di Eluana, ma che è riconoscibile dai tanti fiori, corone e candele accese. Sono l’espressione della solidarietà di tutta la gente che ha seguito la sua drammatica vicenda. «Non mancano persone che invitano Beppino ad andare da loro, quale ospite con la moglie, per riposarsi».


Da segnalare anche l’episodio dello stadio di Milano dove ieri sera si è giocato il derby Inter-Milan. Uno striscione in memoria di Eluana Englaro è stato esposto dai tifosi interisti in curva Nord prima dell’inizio. Lo striscione, dai toni polemici nei confronti di politici e giornalisti recitava cosí: «Giornalisti ipocriti, politici sciacalli. Ora silenzio, Eluana deve riposare in pace».


Ieri, prima della partenza, Beppino ha ricevuto la visita dell’onorevole Saro e quella del sindaco del paese, Aulo Maieron, che ha portato la solidarietà di tutta la comunità. «Abbiamo anticipato i funerali su indicazione della questura - conclude Armando -. Per questo in molti non ne sono venuti a conoscenza, ma il continuo pellegrinaggio di questi giorni alla tomba di famiglia ci ha commosso».


Gino Grillo
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