Bertiolo, ai raggi X gli antenati vissuti 1.300 anni fa

Le antropologhe dell’Università di Udine hanno esaminato e asportato i quattro scheletri scoperti ad Angoris
Bertiolo 8 Maggio 2017. Necropoli. © Foto Petrussi
Bertiolo 8 Maggio 2017. Necropoli. © Foto Petrussi

BERTIOLO. Soffrivano di artrosi cervicale, ma avevano una dentatura sana i quattro avi di Bertiolo vissuti 1.300 anni fa: l’hanno osservato le esperte antropologhe dell’Università di Udine che hanno esaminato gli scheletri dei quattro inumati scoperti in località Angoris, accanto al magazzino comunale, durante lavori per il futuro centro sportivo Burato.

La necropoli di Angoris di 1300 anni fa

Lo scavo, con i resti riportati alla luce dall’archeologa Tiziana Cividini, su incarico dell’amministrazione Viscardis e sotto la supervisione della dottoressa Serena Ditonto della Soprintendenza Fvg, aveva restituito un unico reperto di corredo, ma molto interessante: un rustico orecchino in filo di bronzo, che riporta come confronto all’area slovena e permette di far risalire all’alto medioevo la necropoli.

Perché infatti di un’area archeologica più vasta si tratta, a sentire le testimonianze degli scopritori, i fratelli De Sabbata che stavano eseguendo lavori di fognatura su incarico della ditta Burato. Il finanziamento comunale ha permesso di sveltire i tempi di questa prima indagine, ma le ricerche si fermano.

Dopo l’asporto degli scheletri, avvenuto ieri da parte delle dottoresse Paola Saccheri, e Luciana Travan, ricercatrici e docenti di osteologia e anatomia all’ateneo friulano, l’area sarà di nuovo ricoperta di terra.

I reperti, al momento custoditi in Comune, saranno oggetto di altri studi sempre con autorizzazione della Soprintendenza. L’operazione è stata seguita da un via vai di persone interessate allo scavo ed è stata preceduta, trattandosi di resti umani, da una semplice cerimonia di benedizione del parroco don Gino Pigani.

È confermato che, come ipotizzato da Cividini, si tratta di due maschi e due donne: Paolo Roberto il più anziano (agli antichi bertiolesi sono stati attributi i nomi di quanti più hanno collaborato e si sono interessati tra i residenti) forse sui 60 anni, Francesco l’altro; Elena la ragazza con l’orecchino e Iris.

Singolare il particolare anatomico che contraddistingue le due sepolte: entrambe presentano il solco non del tutto saldato sulla fronte delle due parti del cranio, elemento che depone per una probabile parentela.

Ideale sarebbe poter disporre di dati più ampi su questa necropoli che come dice il sindaco Eleonora Viscardis «scrive una nuova pagina di storia, destinata probabilmente a rivoluzionare e comunque a completare gli studi per l’epoca altomedioevale, a Bertiolo eccezionalmente documentata».

La prima cittadina si riferisce ai reperti rinvenuti 15 anni fa presso la chiesetta della Santissima, pure risalenti all’ottavo secolo dopo Cristo.

Continuità che si spiega col passaggio non lontano dell’antica via Postumia e che permette forse di anticipare la presenza paleoslava in zona, di solito fatta risalire al periodo seguente alla Vastata Hungarorum.

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