Beve detersivo, bambino in rianimazione

UDINE. Ha inghiottito detersivo ed è finito all’ospedale, ricoverato prima al Santa Maria della Misericordia – dove è stato sottoposto a manovre di rianimazione – e poi nella terapia intensiva pediatrica dell’ospedale di Padova.
È quel che è capitato la scorsa settimana a un bambino di circa tre anni che abita in provincia di Udine. Le sue condizioni, da quanto si è potuto apprendere, in questi ultimi giorni sono migliorate. Anche se i medici ancora non si sbilanciano.
Questo, purtroppo, non è l’unico caso di ingestione da parte di bambini di sostanze pericolose, come per esempio farmaci oppure altri composti chimici. I detersivi si trovano in tutte le case (ma anche in supermercati e locali) e spesso ci si dimentica di riporli in maniera adeguata, ossia fuori dalla portata dei bimbi.
A volte succede che i più piccoli vengono attratti dalle confezioni particolari, colorate e dalle forme strane dei detergenti e così li aprono, se li spruzzano negli occhi oppure li “bevono” e finiscono per avvelenarsi. Secondo i Centri antiveleni gli incidenti avvengono nella maggioranza dei casi verso le 12 e verso le 20, quando gli adulti sono impegnati nella preparazione dei pasti.
Nel malaugurato caso che ciò accada, gli esperti consigliano di rivolgersi all’ospedale o ai centri antiveleni aperti 24 ore su 24. Vanno evitati gli interventi fai da te: è sconsigliato provocare il vomito che potrebbe aggravare la situazione, o far bere del latte che potrebbe facilitare l’assorbimento della sostanza e ritardare la diagnosi.
Bisogna invece portare il bambino al pronto soccorso e comunicare ai medici il nome esatto e possibilmente la quantità della sostanza tossica ingerita, nonchè il tempo trascorso dall’ingestione.
Nell’attesa dell’intervento medico si può sciacquare abbondantemente la bocca del bimbo con acqua. Altre sostanze che i bimbi possono trovare allettanti anche solo per gli odori, sono le candeggine o le ammoniache. Queste non provocano schiuma, ma come i detersivi non vanno assolutamente rigettate.
L’arma migliore per evitare questi incidenti domestici rimane la prevenzione. Molte sostanze pericolose hanno contenitori dotati di apertura di sicurezza, ma vanno comunque riposte in luoghi non accessibili ai bambini e non vanno mai versate in recipienti destinati ad altri usi.
Il Centro antiveleni di Milano riceve ogni anno circa 60 mila richieste di aiuto per intossicazione accidentale di medicinali o di prodotti per l’igiene domestica: quasi 200 al giorno in un solo ospedale.
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