Biker anche dalla Russia al motoraduno di Lignano

LIGNANO. Valentina e Luca, di Verona, si sposeranno tra qualche mese. E, alla cerimonia, arriveranno in sella alle loro due Harley-Davidson. «Certo, altrimenti niente matrimonio» dice sorridendo lei. Uniti dall’amore. Uniti dalla passione per le due ruote. Da sempre. Perché «essere biker vuol dire libertà. È una sensazione unica». Li incontriamo assieme agli amici nell’area del Luna Park, quartier generale della Biker Fest International motoraduno capace ogni anno di registrare migliaia di presenze. «È il terzo anno che veniamo qui ed è sempre una grande festa organizzata bene».
Il rombo dei motori è la colonna sonora di questa domenica rock. Appuntamento ormai irrinunciabile. E c’è anche chi è arrivato dalla Russia. Sfilano le auto americane, le band si esibiscono, c’è chi prova le moto, ci sono gli spettacoli di freestyle motocross. Roy Borboni, originario di Enemonzo, «ma per amore e lavoro trasferito in provincia di Verona» con gli amici del motoclub Bardolino passeggia con una stravagante spina della birra. «Noi siamo così – dice – amiamo divertirci insieme anche con queste goliardate. La Biker Fest è un modo per incontrare vecchi e nuovi amici e per condividere la grande passione per le moto». Dopo un anno, riecco Spago e i “colleghi” del Vulcan Riders and Owners Club, il motoclub dedicato alle Kawasaki, arrivati dal Centro e dal Nord Italia. «Siamo ritornati – raccontano – perché ci troviamo davvero molto bene. Quest’anno tutto è stato super». Con lui, come sempre, ecco Marauder e il fondatore e presidente da dodici anni del club, Federico Perini, per tutti Wanderer. Perché i biker amano presentarsi con i loro nickname. Stampati sui giubbotti e gilet in pelle. Come Andrea, detto Burbero, di Udine e Mario, VT 750 Spirit di Morsano. Fanno parte dello Shadow Owners Club. «Per noi la moto è libertà – racconta Burbero –, questa è una passione che ho fin da quando ero un ragazzino e andavo a scuola con una Aprilia 125. Da allora non ho più potuto farne a meno». Questione di cuore, insomma. Ce lo dicono anche Alessio di Trento e Emanuele di Rovigo. In sella alle loro due ruote hanno percorso migliaia di chilometri in tutta Europa. «È molto meno stressante della macchina ed è un viaggio che ti regala delle sensazioni uniche» dicono.
Eccola la Biker Fest. Una quattro giorni di festa che si chiude con successo. Soddisfatti gli organizzatori, con in prima linea Moreno Persello e Carla, così come il Comune. Il rombo dei motori riecheggia ancora nell’aria mentre i biker lasciano Lignano. Cuore, si diceva. E passione. Ma soprattutto libertà.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto