Bimbo morto cadendo nel pozzo: la Procura indaga per omicidio colposo

GORIZIA. «Abbiamo aperto un fascicolo di indagine, a carico di ignoti, per l'ipotesi di reato di omicidio
colposo». Lo ha riferito all'Ansa la sostituta procuratrice di Gorizia Laura Collini, in merito alla morte del bimbo caduto ieri in un pozzo nel parco Coronini Cronberg. L'inchiesta è stata affidata al magistrato Ilaria Iozzi, che sta sentendo tutte le persone coinvolte, sia del centro estivo sia della Fondazione che gestisce la struttura e si occupa della manutenzione.
«L'attività richiederà tempo e anche strumenti adeguati, essendo coinvolti bambini che dovranno essere sentiti con modalità protette e adatte alla loro delicata situazione, che va oltremodo tutelata - ha ricordato Collini - l'area del pozzo resta sotto sequestro».
La Procura della Repubblica di Gorizia ha disposto l'autopsia sulla salma del bambino morto ieri dopo essere caduto in un pozzo nel parco Coronini Cronberg e ha affidato l'incarico al professor Carlo Moreschi. A quanto si apprende, la data dell'esame non è ancora stata fissata per dare la possibilità alle indagini di individuare eventuali persone che, con l'iscrizione nel registro degli indagati, a tutela delle garanzie difensive, possano eventualmente nominare periti di parte.
Villa Coronini Cronberg di Gorizia, nel cui parco ieri mattina è morto un bambino dopo essere caduto in un pozzo, resterà chiusa per almeno una settimana. Lo ha annunciato il sindaco della città, Rodolfo Ziberna, che è anche presidente della Fondazione che gestisce la struttura. La decisione - ha spiegato - è maturata sia per permettere le indagini e i rilievi degli investigatori, senza che ci siano addetti o pubblico nelle immediate vicinanze, sia per svolgere un sopralluogo in tutto l'ambito della villa, alla luce di quanto accaduto ieri. Il premio alla sceneggiatura cinematografica Sergio Amidei, che si svolge nel giardino dello stesso palazzo, ha deciso di sospendere ogni attività.
Ziberna stamani ha anche preso contatti con l'Azienda Sanitaria per garantire un supporto psicologico a bambini e adulti coinvolti nella dolorosa vicenda.
«Stiamo ragionando con la Curia, purché la famiglia sia d'accordo», sull'eventualità di «celebrare i funerali di Stefano in un ampio spazio all'aperto, per consentire la presenza di persone nel rispetto delle prescrizioni contro il Coronavirus». ha detto Ziberna. «Una richiesta che sottoporremo ai genitori – ricordano Ziberna - perché siamo stati subissati da appelli in tal senso da parte della comunità. Con le restrizioni attuali, la cerimonia funebre sarebbe riservata a poche persone, mentre la gente di Gorizia chiede di dare il suo saluto a Stefano sfruttando uno spazio aperto dove stare assieme senza rischi di contagio».
"Un ragazzo brillante e solare, appassionato di musica e calcio. Questo era Stefano Borghes, calciatore dell’Azzurra Gorizia, morto a 13 anni precipitando in un pozzo durante le attività di un centro estivo".
Così lo ricorda la Lega Nazionale Dilettanti in un post sui social, "Il 28 ottobre dello scorso anno, nella gara contro l’Aris, Stefano si era reso protagonista di un bel gesto di fair-play, rinunciando ad un facile gol per andare in soccorso del portiere avversario colpito al viso da una pallonata nel corso dell’azione. L’esempio di sportività gli era valso un premio da parte del Comitato Regionale Friuli Venezia Giulia oltre che gli applausi del pubblico presente alla partita", si legge nel messaggio di cordoglio.
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