Biologico, “veg” e nuove tecnologie: rinasce l’industria
GORIZIA. L’ultima vittima illustre della crisi è stata la Sweet, azienda alimentare fino al 2011 tra i leader mondiali nella produzione di cioccolato ed ora fallita. Interi comparti nell’arco degli ultimi anni si sono praticamente estinti.
Ma in riva all’Isonzo non si è affatto spento lo spirito imprenditoriale e in questo 2013 i segnali più promettenti arrivano da due settori che anche a livello nazionale ed internazionale stanno mostrando una crescita costante in termini di fatturato, occupazione e investimenti oltre che dal punto di vista delle prospettive di mercato: la produzione alimentare biologica-vegetariana e le nuove tecnologie.
Nel primo ambito a fare da indiscusso battistrada, nel capoluogo isontino, c’è l’azienda Biolab salita alla ribalta in questi anni anche come promotrice del Festival vegetariano, divenuto il più importante evento nazionale dedicato al cibo, alla cultura e più in generale allo stile di vita “veg”.
Si sta rivelando davvero vincente la scommessa di Massimo Santinelli, direttore del festival e soprattutto imprenditore che da solo ha dato vita a Biolab facendola poi crescere fino a diventare oggi una realtà industriale che dà lavoro complessivamente a 45 dipendenti e che quest’anno prevede un fatturato di 5,5 milioni di euro con un’ulteriore crescita rispetto ai 3,2 milioni del 2012.
Ma, soprattutto, l’imprenditore goriziano guarda avanti facendo scattare un piano di potenziamento dell’azienda che triplicherà la superficie complessiva: un nuovo insediamento verrà realizzato nella zona delle casermette grazie ad un investimento da un milione e mezzo di euro.
La struttura, da 1500 metri quadri sviluppati su due piani, comprenderà magazzini, spazi per le attività di ricerca e sviluppo e uffici. Il nuovo insediamento si aggiungerà così all’attuale sede di via dei Vegetariani (battezzata ufficialmente due anni fa).
Lavori al via a novembre e il cronoprogramma prevede un completamento delle strutture entro otto mesi. Tra l’altro, da settembre Biolab comincerà ad esportare i propri prodotti anche in Germania, il paese europeo dove è più diffuso il consumo dei cibi bio e “veg” ma Santinelli pensa ancora più in grande: «Puntiamo anche a Paesi come Francia e Inghilterra e, in più, lo sviluppo di prodotti surgelati potrà schiudere le porte del mercato mondiale, asiatico e in particolare statunitense».
Dall’altra parte della città sorprende il boom della Technoarea istituita lo scorso anno all’interno degli spazi autoportuali della Sdag, in collaborazione tra Area science park di Trieste e Camera di commercio goriziana. Nel 2012 le imprese attive erano in tutto 6 e adesso si è arrivati a 12 in totale, un risultato straordinario in tempi di crisi.
E nel 2014 il bando del “premio innovazione” su iniziativa della giunta camerale consentirà l’insediamento di ulteriori 6 imprese. Originali le attività portate avanti dalle aziende già insediate: si va dall’elaborazione di sistemi informatici per controllare i medicinali all’applicazione di nuove tecnologie su vecchi motori a scoppio per ridurre i consumi, o ancora realizzazione di strumenti satellitari di navigazione e sistema fotovoltaici ad alta concentrazione, prodotti aeronautici, navale e per l’attività subacquea, nuovi software e impianti ecocompatibili.
Da ricordare che, oltre alle imprese che fanno parte della Technoarea, stanno crescendo a Gorizia anche altre aziende che operano nel settore dell’energia e delle fonti rinnovabili che hanno avviato forme di collaborazione: sta nascendo dunque un polo tecnologico che coinvolge imprenditori giovani con il coraggio di puntare su innovazione, ricerca, e sperimentazioni originali.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto