Biomasse a Sedegliano consiglio infuocato
SEDEGLIANO. «È ancora possibile tornare indietro sulla centrale a biomasse?». Un invito, questo, rivolto dall’esponente di minoranza Roberto Zanini al sindaco Dino Giacomuzzi al termine dell’infuocata seduta di consiglio, riunitasi a Sedegliano. E il primo cittadino ha risposto: «Raccolgo l’invito, lo girerò a chi di competenza».
Ha tutto il sapore di una manifestazione di buona volontà quella lasciata intendere da Giacomuzzi dopo una riunione straordinaria della civica assemblea richiesta dalle minoranze che non sono d’accordo sull’utilizzo del solo 25% dell’energia prodotta dall’impianto oltre che sulla costruzione dello stesso. E dalle minoranze sono piovute sull’esecutivo domande precise alle quali però non è stata data risposta altrettanto precisa, ma è stata ripercorsa tutta la storia della vicenda, documenti alla mano, iniziata nel 2006. Minoranze non soddisfatte, quindi.
Oltre trenta gradi all’esterno e all’interno dell’aula dell’affollata e movimentata seduta alla quale, nonostante la convocazione alle 16, hanno partecipato numerosi cittadini, rappresentanti di associazioni ambientaliste e comitati anche da fuori regione; tutti i posti riservati al pubblico erano infatti occupati, con persone anche in piedi. Momenti di tensione si sono alternati a momenti venati sempre da sotterranee, radicate e convinte contrapposizioni che, quasi a fine mandato, sono rimaste un punto fermo.
Ivan Donati, portavoce delle minoranze Il Guado e Sedegliano Vive attivamente, ha illustrato la situazione, le verifiche, le preoccupazioni e le azioni, ha rivendicato il diritto di fare domande, di avere risposte precise su tempi e modi di utilizzo della centrale, ha chiesto chiarimenti sulle ditte coinvolte. Insomma, ha sollecitato risposte che non sono arrivate; il sindaco ha sottolineato la correttezza dell’iter e ha ribadito che «parlano gli atti». L’ intervento di Donati è stato fermato da varie interruzioni del primo cittadino con accuse e controaccuse ormai note.
Giacomuzzi fermo sempre sulle sue posizioni che ormai tutti conoscono e che non hanno aggiunto nulla di nuovo sulle sempre sottolineate linee corrette seguite dall’amministrazione, sull’applicazione di leggi e regolamenti. Momenti di tensione quando il pubblico ha applaudito l’intervento di Donati e quando sempre dall’uditorio si sono levati commenti di dissenso a voce alta. Ribadito ed evocato più volte il regolamento anche dal vigile del servizio di polizia convenzionato. Praticamente, i lavori sono stati ritmati dagli interventi del sindaco Giacomuzzi e dei consiglieri di minoranza Donati, Masutti, Rinaldi e Zanini.
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