Blitz della polizia: arresti e perquisizioni all’alba per sgominare una banda di spacciatori

L’Operazione antidroga coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda) è nata dalle indagini seguite al delitto Sacher, il pensionato ucciso da due quindicenni il 7 aprile 2013
Udine 18 ottobre 2011 polizia in via leopardi FOTO PFP/Turco
Udine 18 ottobre 2011 polizia in via leopardi FOTO PFP/Turco

UDINE. La Squadra Mobile da questa mattina all’alba è impegnata in una serie di perquisizioni e arresti finalizzati a sgominare una banda di giovani spacciatori. L’attività investigativa è cominciata a margine delle indagini sul delitto Sacher, il pensionato ucciso da due quindicenni il 7 aprile del 2013.

Gli investigatori, impegnati a far luce sul giro di amicizie delle due minorenni, avevano infatti individuato alcuni soggetti dediti al consumo di marijuana.

La droga veniva ceduta da un gruppo di persone che frequentavano abitualmente la zona dell’autostazione e alcuni parchi pubblici del quartiere. A rifornirsi di droga erano soprattutto giovani studenti e anche tossicodipendenti. Coordinati dal vicequestore aggiunto Massimiliano Ortolan, gli agenti sono riusciti a identificare un gruppo di giovani, quasi tutti ventenni di diversa nazionalità (afgani, iracheni, marocchini e anche un italiano) che si erano organizzati per spacciare droga. Ognuno aveva un ruolo ben preciso. Qualcuno si riforniva acquistando grandi quantitativi di stupefacente, altri avevano il compito di trasportare la droga, altri ancora spacciavano.

Nel corso dell’estate il gruppo aveva trasferito la base operativa a Lignano, soprattutto nei pressi di alcune discoteche, salvo poi riprendere in Borgo stazione e all’esterno di alcune scuole. L’indagine alla fine del 2013 aveva portato a sei arresti in flagranza di reato e a 16 denunciati a piede libero oltre al sequestro di 4 chilogrammi di marijuana.

Gli episodi di cessione di droga contestati sono 25 e i soggetti coinvolti circa una ventina. Le indagini sono poi proseguite e nel momento in cui sono emersi gli estremi per contestare l’associazione a delinquere finalizzata allo spaccio, a coordinare l’attività è stata la Dda di Trieste. L’accusa è sostenuta dal pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia di Trieste Giorgio Milillo che ha chiesto e ottenuto dal gip Guido Patriarchi un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per cinque soggetti e ai domiciliari per altri due.

Sono state inoltre disposte almeno trenta perquisizioni che dovrebbero concludersi nell’arco della mattinata.

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