«Body sushi, no ai moralismi da 4 soldi»

Mail al giornale dello staff, che polemizza con la Cisl: «Demonizzati ingiustamente, contro di noi accuse qualunquiste»

Non sono piaciute a Kasha Raffin e Loraine, due componenti dello staff organizzatore delle serate di body sushi, la protesta e le critiche del sindacato – segnatamente la Cisl di Pordenone – sull’evento di Zoppola e anche sui calendari delle Pordenonesi. Critiche che il sindacato ha mosso attraverso la segretaria Ust Luciana Fabbro. Hanno preso carta e penna e hanno risposto. Ecco la mail inviata al Messaggero Veneto.

Donne vittime. «Difficile sottrarsi ad un male insidioso come il qualunquismo: colpisce soprattutto chi non ha nulla di interessante da dire» osservano, andando quindi al nocciolo della questione, ovvero l’intervento della Fabbro, la quale aveva «indicato nel body sushi o nei calendari delle pordenonesi le cause della disoccupazione femminile, del mobbing, delle violenze domestiche e di tanti altri mali della società che vedono le donne come vittime in primis». «Restare basiti da tali discorsi è un eufemismo: fatti nella giornata contro la violenza della donna è addirittura grottesco» commentano.

Posare nuda. Rileva Kasha: «La signora Luciana afferma: se una donna decide di posare nuda per un calendario, e lo fa come scelta consapevole, e riceve un compenso regolare e dignitoso non c’è nulla di cui indignarsi. Deduzione mia: allora è una questione di soldi?». E riflette assieme a Loraine: «Se la donna si espone nuda gratis è un incitamento alla violenza contro la donna stessa, se invece percepisce un giusto stipendio non c’è nulla di cui indignarsi! Non vi è lesa maestà contro la donna. C’è da inorridire a tali affermazioni». «La signora Luciana – incalzano – intravede un male diffuso nella società, una depravazione strisciante che si manifesta a danno della donna. “Non resto indifferente”, continua la signora Luciana, “ai calendari, al body sushi (dove vi era anche un modello uomo) e alle modelle viventi”. Mi chiedo, cara signora Luciana, se per un momento ha pensato a cosa potesse mai centrare una serata di body sushi con la mancanza di occupazione della donna o del suo reintegro dopo la maternità». «Mi chiedo – rincarano – come si possa fare un simile minestrone tirando accuse a destra e manca».

Eventi e polemiche. Monta la polemica: «Se a lei, signora Luciana, non piace il body sushi perché non evita di andare nei locali dove le serate comprendono tale evento? Perché, invero, crede di poter gettare fango contro un evento che sta riscuotendo un discreto successo in Provincia solo perché a lei non gradito?». «Credo sia giusto parlare dei problemi della donna, ma senza demonizzare ingiustamente ciò che con tali problemi ha poco a che vedere. Parliamo delle paghe e delle pensioni che percepiscono i dipendenti della pubblica amministrazione?» chiosa Kasha, che se la prende col «moralismo da quattro soldi che vuole a tutti i costi indicare un seno o una coscia scoperti i veri mali della società: cose da Santa Inquisizione».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto