Bofrost, premio da un milione di euro ai 2 mila 400 dipendenti e collaboratori

Un riconoscimento concreto ai 2 mila 400 collaboratori di Bofrost Italia per lo straordinario impegno e dedizione di questi mesi. Arriverà con la prossima busta paga e complessivamente vale un milione di euro netto ripartito fra tutti. Lo ha deciso la società, leader in Italia nella vendita a domicilio di prodotti surgelati, con sede a San Vito al Tagliamento.
«E’ vero - conferma Gianluca Tesolin, amministratore delegato di Bofrost -, tra marzo e aprile abbiamo destinato un premio complessivo di 1 milione di euro ai nostri collaboratori, comprendendo anche i promoter e gli incaricati alle vendite che avrebbero dovuto essere compresi nel bonus di 600 euro e che invece ne sono rimasti esclusi. A loro il bonus lo anticipiamo noi».
La platea, come detto, è di 2 mila 400 persone «alle quali abbiamo ritenuto doveroso dire “grazie” - ancora Tesolin - per l’impegno che stanno dispiegando in questi mesi».
A partire dai venditori «che, sia pure con tutti i presidi possibili per garantire la loro sicurezza, sono andati a fare le loro consegne ovunque, anche in zone problematiche, dal punto di vista della diffusione del virus, affrontando la paura ma senza lasciare spazio al panico». Riconosce l’amministratore delegato il valore del sentimento della paura, «perché ci spinge ad essere prudenti», e che è cosa diversa dal panico, che è invece «irrazionale e incontrollata», e non è detto ci spinga a comportamenti adeguati.
Ma è tutto il personale ad essersi impegnato, da quello del call center «che stanno rispondendo ad una molte di ordini più massiccia rispetto alla normalità, molti dei quali al lavoro da casa, quasi il 70%», spiega Tesolin. Gli impiegati degli uffici, «anch’essi operativi in sede, circa il 10%, e gli altri in smart working». Non dimenticando «coloro che si occupano dei magazzini e della logistica «che stanno gestendo il 40% di prodotti in più».
Rispetto ai settori dichiarati “non strategici”, sottoposti al fermo, quello alimentare ha registrato un sensibile incremento dell’attività. Alcuni comparti più di altri. Nel caso dei prodotti surgelati consegnati a domicilio, la domanda è stata in costante crescita in questi due mesi, favorita dall’invito - o meglio sarebbe dire dall’obbligo - del “restare a casa” il più possibile. Da qui al farsi consegnare pietanze pronte solo da scaldare o materie prime da rielaborare, il passo è davvero breve. Ed è in questo contesto che Bofrost ha visto salire la richiesta. Già dal 23 febbraio «gli ordini online sul nostro sito e sulla nostra app sono aumentati in media del 100% ogni giorno – rimarca l’ad Gianluca Tesolin – e crediamo che questa tendenza proseguirà fino a quando la situazione non tornerà alla normalità». Cosa che non accadrà almeno fino al 13 aprile, se non oltre.
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