Bolletta Tim, un “salasso” da 24 euro l’anno

SACILE. «Ventiquattro euro di aumento annuo per pagare le bollette della telefonia mobile: è un furto». Imbufalito, ieri, un sacilese che era al bancone di una ricevitoria Lottomatica. «Fino a dicembre pagavo on line le bollette Tim, sul computer di casa – ha raccontato il liventino che lavora a Pordenone –. Era attivo pag@nline sul sito web 119.it: non esiste più nel 2014. L’alternativa forzosa è pagarlo alla Lottomatica servizi Sisal: costa 2 euro».
Oppure con un bonifico bancario, ma la ricevuta andrà spedita via fax al numero verde Tim. «Un altro mini salasso – ingoiano amaro i titolari dei contratti telefonici –. Si aggiunge ai rincari su pedaggi autostradali, macchinette del caffè, luce elettrica e altro». Intanto, volano le tariffe locali, con un aumento annuo del 4,1%, seguite dal +3,8% delle tariffe pubbliche nazionali.
«Nel complesso tariffe nazionali e locali anche nel 2014 cresceranno al tasso di +3% – valuta a braccio Donato Romano nel profilo Facebook di Sacile –. Più del doppio dell'inflazione. Per non parlare degli aumenti della benzina e dei trasporti».
Pare che i consumi siano scesi del 9% negli ultimi 5 anni e nel 2013 e abbiano scalato i ritmi del 2,3% rispetto al 2012. «Anche due euro fanno la differenza in un conto di tasse occulte o palesi – dicono alcuni abbonati Tim in piazza del Popolo –. Ci sentiamo presi in giro e senza tutele democratiche».
I cinque anni della crisi hanno profondamente modificato le dinamiche della spesa delle famiglie liventine per i singoli beni e servizi con un aumento di circa 650 euro per le spese obbligate per la casa (affitti, utenze, bollette) e per la cura del futuro (sanitarie, finanziarie, di protezione sociale). “E’ una vergogna – si allineano alcuni simpatizzanti del M5S di Sacile –. Basta tasse: hanno ragione i Forconi».
L’Iva mette il rincaro salato nella pausa caffè nelle scuole, ospedale di via Ettoreo, luoghi pubblici e uffici. «Un’altra tegola a ricreazione per insegnanti e bidelli – lamentano allo sportello sindacale Flcgil in via Carli –. Considerato che il contratto della scuola è scaduto dal 2009, l’aumento dell’Iva è davvero indigesto».
Caro-caffè nei distributori automatici dal primo gennaio 2014: di fatto, è un altro mini salasso. «Come quello per pagare la bolletta Tim a Lottomatica – lamentano alcuni insegnanti –. Pochi cent, ma i prezzi si alzano anche per gli studenti».
I prezzi nelle macchinette automatiche aumentano circa di 20-30 centesimi: ha segnalato Confida di Confcommercio. Occhio alle merendine, panini e snack. Negli uffici e altrove (10 mila consumatori circa, a Sacile) l’aumento è +30 euro all’anno a testa.(c.b.)
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