Bollette triplicate e aspettiamo ancora una mossa dal governo: basta promesse, c’è chi è in ginocchio

Nessuno ha avuto il coraggio di dirci che le bollette sarebbero triplicate. Che molti non sarebbero arrivati a fine mese. Come può pagare 400-500 euro di elettricità chi vive con una pensione da 700 euro?

Renato D'Argenio

UDINE. Il 30 dicembre, mentre facevamo la spesa per il cenone di Capodanno scommettendo su chi sarebbe stato il prossimo Presidente della Repubblica, super Mario Draghi e il suo governo hanno inserito nel decreto Fisco la possibilità di pareggiare i conti pubblici con i derivati.

Uno solo, Paolo Maddalena, vicepresidente emerito della Corte Costituzionale, ha alzato la mano per obiettare, ma caro Mario con quegli strumenti finanziari sono saltate banche e Paesi. A causa di quelle “scommesse”, il nostro debito pubblico è aumentato di quasi 24 miliardi, tra il 2006 e il 2016. Tutti gli altri sono rimasti in silenzio: e chi ha il coraggio di dire a Draghi cosa è giusto e cosa è sbagliato?

Allo stesso modo, nessuno ha avuto il coraggio di dirci che le bollette sarebbero triplicate. Che molti non sarebbero arrivati a fine mese. A dicembre ci avevano messo sul chi va là: gli aumenti potrebbero arrivare al 50%. «Senza interventi del governo, le bollette del gas aumenteranno del 50% e quelle dell’elettricità tra il 17% e il 25%», aveva detto all’Ansa Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia. «Le forti tensioni nei prezzi dell’energia sui mercati internazionali avranno, infatti, un impatto sostanziale sul prossimo aggiornamento tariffario che sarà deciso da Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, per il primo trimestre del 2022».

L’intervento del governo non sì è ancora visto. Le bollette sono aumentate del 100%: 400-500 euro a persone che vivono con 700 euro di pensione. Sono più che triplicate nelle aziende, in negozi e locali: quelle delle associazioni. A cascata, aumenteranno tutti i beni al dettaglio, continuerà a crescere l’inflazione: penso ancora a chi vive con 700 euro. Un pugno nello stomaco per molti, una coltellata mortale per altri. E mentre si sprecano i consigli su come è possibile ridurre i costi di luce e gas, ai signori che hanno detto no al nucleare, no all’eloico, no al solare, no alle trivellazioni e no alla Tap restano solo le promesse: «interventi a grande raggio» che pagheremo chissà per quanto tempo. Come i soldi buttati nei derivati.

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