Bombe e mortai in azione per 5 giorni: è polemica

Dal 27 al 31 maggio esercitazione militare nell’area del poligono del Bivera. Il sindaco di Sauris: «La chiusura della strada da Casera Razzo è un danno»

SAURIS. Il comando militare dell’Esercito Friuli Venezia Giulia ha emesso un provvedimento di sgombero dalle 8 alle 23 nei giorni dal 27 al 31 maggio prossimi nell’area del cosiddetto poligono del Bivera per esercitazioni a fuoco con armi leggere. In azione bombe a mano e mortai da 120 millimetri che «per la loro natura comportano pericolo per persone e animali».

È una zona ampia, che tocca il Veneto, Forni di Sopra, Forni di Sotto, Ovaro, Prato Carnico, Socchieve e Sauris e che vede contrarie tutte le amministrazioni comunali interessate.

«Il disciplinare attuale, bocciato dalle amministrazioni comunali – attacca il sindaco di Sauris Stefano Lucchini – ma approvato nel 2010 dalla Regione e dai militari, prevede che i militari possono utilizzare la zona per un massimo di 20 giorni l’anno, per un periodo non superiore a 12 giornate feriali, durante un periodo che va dall’1 maggio al 15 giugno e dal 16 ottobre al 31 dicembre».

I sindaci in prima battuta si sono detti contrari al poligono stesso, ma avrebbero voluto almeno proibire i tiri nel periodo primaverile, per non disturbare la ricca fauna locale in periodo di cova o di nascita dei cuccioli.

«La chiusura della strada che porta a Sauris attraverso Casera Razzo provoca un danno alle attività turistiche», continua Lucchini. Sauris ha una interessante attrazione turistica da Germania e Austria. «A Pentecoste – afferma ancora il sindaco – gran parte degli arrivi dei turisti di lingua tedesca avviene lungo la strada che collega la valle del Lumiei con il Veneto».

Il sindaco ricorda come negli anni 2006-2007 sia stato invitato, «su delega di tutti i Comuni interessati», caso unico in Italia, alla commissione difesa a Roma per perorare la causa della soppressione del poligono che si trova in un’area Sic, ossia di interesse europeo per quanto concerne la fauna e la flora della zona. «Abbiamo credo l’unico territorio Sic (Sito di interesse comunitario) difeso a colpi di mortaio». Non manca un accenno polemico del primo cittadino di Sauris, più volte attaccato per motoslitte e gare di motociclette trial che si effettuano nel territorio del suo Comune.

Sul versante di Forni di Sopra il divieto di accesso limita le attività delle aziende boschive e dei paesani che si avvalgono del fabbisogno boschivo per le legna da brucio.

«Trovo sia paradossale che nonostante le moderne tecnologie abbiano fatto passi da gigante, proponendo a uso quotidiano simulazioni in 3D, si pratichino ancora esercitazioni militari sulla falsa riga dei secoli passati», ha detto il sindaco fornese Fabio Colombo.

In passato diverse manifestazioni hanno portato sul pianoro migliaia di persone dei paesi, carnici e cadorini, associazioni anti-militariste e naturaliste contrari al poligono militare che ora potrebbe essere utilizzato a livello Nato, per il trasferimento a Vicenza della 173ª brigata di fanteria aviotrasportata dell’Us Army che dovrebbe avere a disposizione una rete di poligoni tra i quali anche quello del Bivera e dove potrebbero essere utilizzati anche di obici Howitzer, armi di 2 tonnellate di peso e con bocca di fuoco da 105 millimetri.

Il sindaco di Socchieve, Roberto Fachin, spiega infine il pericolo in cui possono incorrere escursionisti e pastori: «Difficile conoscere i veri numeri dell’Esercito, restio a dare informazioni, ma non sempre tutti i proiettili inesplosi vengono ritrovati dai militari, per cui questi giacciono pericolosamente sul territorio attraversato da uomini e animali».

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