Bonus povertà, in Fvg beneficiari dimezzati: 5.500 famiglie restano senza aiuti

UDINE. In Friuli Venezia Giulia la Mia, Misura attiva di sostegno al reddito, andrà in “pensione” il 22 ottobre. Dal giorno successivo varrà solo il Rei Fvg, il Reddito di inclusione, del quale, però, potranno beneficiare meno della metà di coloro che, fino alla stessa data, hanno usufruito della Mia. Parliamo di 5 mila 500 nuclei familiari, pari al 45% degli attuali 12 mila beneficiari, che non avranno i requisiti per accedere a questa misura sociale.
È la Regione ad aver fatto i conti sulla Mia, introdotta a livello sperimentale per tre anni, dal 22 ottobre 2015, che quindi ora giunge al termine. I fondi impegnati e liquidati dalla regione per il finanziamento di questa misura, che potremmo definire una sorta di “reddito di cittadinanza” anticipato rispetto al dibattito nazionale, sono stati quasi 100 milioni di euro (ma la cifra è ancora parziale). Nel 2016 sono stati trasferiti ai servizi sociali dei Comuni 47,9 milioni (comprensivi degli ultimi due mesi del 2015); nel 2017 la cifra è stata di 32,24 milioni; nel 2018 sono stati versati al Fondo carta acquisti 18,9 milioni.
Per beneficiare della Mia sono stati definiti determinati requisiti, dal numero di componenti il nucleo familiare, all’Isee, dal possesso di permesso di soggiorno per i cittadini di origine straniera, ecc; I beneficiari non possono avere redditi superiori a 600 euro mensili per i nuclei familiari di una sola persona, a 750 euro per due persone, a 900 euro per tre persone, fino a 1.050 euro per i nuclei di più di tre persone.
La composizione dei nuclei familiari beneficiari è cambiata con il variare delle regole per i cittadini stranieri, con il passaggio dai 24 mesi di residenza in regione al possesso del permesso di soggiorno di lungo periodo (che è possibile ottenere dopo 5 anni di residenza): nel 2016 i beneficiari erano per il 57% composti esclusivamente da cittadini italiani e il 43% aveva al proprio interno almeno un componente con cittadinanza straniera, e il 31% di questi ultimi era composto esclusivamente da cittadini stranieri; nel 2017 i nuclei beneficiari erano per il 63% composti esclusivamente da cittadini italiani, il 37% aveva al proprio interno almeno un componente con cittadinanza straniera, e di questi ultimi il 25% era composto esclusivamente da cittadini stranieri.
Il 22 ottobre, come detto, è l’ultimo giorno utile per poter accogliere nuove domande di Mia; il giorno successivo sarà possibile richiedere esclusivamente il Rei Fvg. Chi avrà usufruito di Mia per 30 mesi, non potrà accedere a nessuna misura regionale; chi sta benificiando di una prima concessione Mia, che scade dopo il 22 ottobre, non potrà richiedere il suo rinnovo ma potrà avere diritto solo a 12 mesi di Rei Fvg, se possiede i requisiti (che sono più restrittivi della Mia); se invece non possiede i requisiti, non potrà accedere a nessuna misura regionale. Chi invece presenta domanda di rinnovo prima del 22 ottobre, può avere ancora 12 mesi di Mia, o se ha i requisiti per accedere al Rei, avrà diritto a 12 mesi di Rei Fvg.
Secondo una stima della Regione, nel momento in cui tutti gli attuali beneficiari, circa 12 mila, avranno terminato i 30 mesi di fruizione della Misura - che è il periodo massimo attualmente previsto dalle norme -, quelli che potenzialmente hanno i requisiti di accesso al rei sono 6.500 nuclei, pari al 55%; i restanti, che non hanno i requisiti di accesso al Rei, e che quindi una volta finita la Mia non avranno accesso ad alcuna misura, si attestano a 5.500 nuclei familiari, il 45% degli attuali beneficiari.
Il rapporto della Regione dice inoltre che il 37,7% delle famiglie era composta da una sola persona, e il 13,25 da 5 o più componenti, Il 46,7% dei nuclei non ha figli, e dei nuclei con figli il 43,5%, 4.144, ha figli minorenni. Nella classe di età tra 0 e 17 anni, i minori che sono parte dei nuclei familiari in condizioni di bisogno, sono 7.554 (il 31.3% dei 24 mila 132 componenti dei nuclei familiari), di cui 1.185 hanno meno di 2 anni, 1.372 ha tra 3 e 5 anni, 2.346 da 6 a 10 anni.
«In questo momento - dichiara l’assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi - dobbiamo attendere di capire come si declinerà il Reddito di cittadinanza nazionale. Una volta noto il provvedimento, valuteremo se e in che modo il Fvg potrà intervenire». Non mette pregiudiziali l’assessore sulla possibilità di integrare il beneficio o di estendere la platea, ma accadrà dopo il varo del provvedimento nazionale».
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