Boom di corsi di autodifesa contro i bulli Lezioni alle superiori per 1.300 studenti

Partecipazione anche da parte di genitori e nonni. L’istruttore: «Questa pratica non causa violenza ma la disinnesca»



«Non è mica come nei film, dove si picchiano per minuti e minuti senza farsi niente. Quando i ragazzi vedono le riprese di vere aggressioni si rendono conto che con un pugno si può fare molto male all’altro e a sé stessi, perché ha conseguenze dal punto di vista penale». Una consapevolezza che Andrea Vignola, judoka e insegnante di una disciplina chiamata “metodo globale di autodifesa”, trasmette da anni ai suoi allievi, dai ragazzi delle superiori ai pensionati dell’università della terza età. «Finalmente sto avendo, grazie al passaparola, riscontri e nuove opportunità nelle scuole di Pordenone e provincia: nel 2019 ho tenuto lezioni in 70 classi di fronte a 1300 studenti».

la disciplina

Un boom di richieste spiegato anche dalla crescente attenzione al tema del bullismo dentro e fuori dalle scuole. «Le forme di spacconaggine ci sono sempre state – continua Vignola – e io non sono un mago che risolve ogni problema, anzi penso sia importante per i ragazzi avere un insegnante come riferimento. Ma vedo che sul tema c’è sempre maggiore attenzione e credo che sia altrettanto importante dare loro informazioni su come difendersi e anche sulle conseguenze dal punto di vista penale delle azioni. Questa pratica non causa violenza ma al contrario la disinnesca». Non solo un corso di autodifesa fine a se stesso, dunque, ma un percorso che include teoria e pratica contro le prevaricazioni.

il comune

Anche l’amministrazione di Pordenone ha recepito la crescente attenzione su questo tema promuovendo nuovi corsi nelle scuole. Tra novembre e dicembre quasi 300 ragazzi e 14 docenti degli istituti Leopardi Majorana, Grigoletti, Pertini, Mattiussi, Kenney, Zanussi e Flora hanno partecipato alle lezioni dando un feedback positivo. «Gli allievi hanno seguito con interesse ed entusiasmo le attività – spiegano i docenti del Grigoletti, dove questi corsi sono stati una novità assoluta – si auspica che il progetto possa avere continuità in futuro per permettere di creare quegli automatismi che consentano di accrescere la sicurezza in se stessi e la consapevolezza che la propria incolumità passa sempre attraverso il rispetto per se stessi e per gli altri». Una richiesta recepita dal Comune, che ha coinvolto nei corsi anche la polizia locale. «La numerosa adesione e gli apprezzamenti degli alunni ci rincuora – spiega l’assessore alla Sicurezza Emanuele Loperfido – ciò ci sprona a procedere su questa strada continuando ad investire risorse ed accrescendo il coinvolgimento di istituti e alunni».

nelle scuole

Per gli studenti del liceo Leopardi Majorana questi corsi fanno ormai parte dell’offerta formativa consolidata. «Li proponiamo da tempo – spiega la dirigente Teresa Tassan Viol – insieme a yoga e sport tradizionali. Per noi concorrono all’obiettivo ultimo della conoscenza di sé, presupposto fondamentale per stare bene con gli altri. Li trovo utili, li facciamo da tanti anni e continueremo a farli».

a pratica

«Il metodo globale di autodifesa – spiega l’istruttore Andrea Vignola – è rispettoso del codice penale e riconosciuto dal Coni, che ormai considera il nostro territorio all’avanguardia nel contrasto al bullismo. Insegno diverse tecniche che non fanno leva sulla forza ma sull’intelligenza e sulla strategia. Durante le lezioni di solito prendo una ragazza, magari la più minuta, e chiedo al più grosso dei ragazzi di sollevarla da terra. Di solito ci riesce senza problemi. Ma dopo aver spiegato alla studentessa qualche tecnica non riesce più a farlo. Modulo il corso a seconda di chi mi trovo davanti: ho fatto lezione a commercianti e artigiani, insegno all’università della terza età. Tutti, anche chi ha l’artrite, hanno il diritto di sapere come difendersi. E non sono mancati i genitori che sono venuti a lezione dopo aver sentito i loro ragazzi entusiasti dei miei corsi e a volte anche i nonni con i nipotini». Al termine delle lezioni nelle scuole i ragazzi ricevono un attestato di partecipazione e una brochure con i consigli. «Alcuni ragazzi hanno deciso di proseguire il percorso e partecipano alle lezioni serali – aggiunge Vignola – siamo una bella compagnia e il corso è aperto a tutti, dalla terza media in su. È una questione di maturità». —



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