Boom di decreti ingiuntivi per le spese condominiali
PORDENONE. Un condominio con una cinquantina di residenti in pieno centro a Pordenone e un buco tra i 50 e i 100 mila euro. Un buco dovuto al fatto che sette proprietari non hanno versato regolarmente le spese condominiali e questo ha generato debiti personali tra i 2 e i 12 mila euro, che vanno a discapito del bilancio comune.
Il caso, che è solo uno dei tanti che si verificano in città, ha però un’ulteriore risvolto. Con la nuova legge del 2013, gli amministratori condominiali sono obbligati a procedere se non vogliono ricorrere in responsabilità personali e così, anche in questo condominio, gran parte degli utenti morosi si sono visti arrivate un decreto ingiuntivo.
Se una metà dei condomini che si trovano in queste situazioni scelgono di pagare, per lo più a rate, di fronte al decreto ingiuntivo (il rischio, diversamente, è quello di arrivare a pignoramenti dei beni), c’è anche chi non versa gli arretrati.
Le situazioni più complesse sono quelle che riguardano i cittadini immigrati e non solo perché questi di fronte alla perdita del lavoro non hanno risorse personali per onorare i debiti.
Ci sono molti cittadini stranieri che, dopo aver perso il posto di lavoro partono per altri Paesi lasciando anche le abitazioni che hanno comprato e per le quali dovrebbero continuare a pagare il mutuo. Situazioni complicate che vanno a gravare sulle altre famiglie di residenti.
Ci sono poi inquilini che scelgono di staccarsi dalle utenze generali per non dover pagare più le spese condominiali ma in alcuni casi questo genera un appesantimento della situazione per gli altri. Per gli amministratori è un obbligo ormai essere inflessibili e spesso sono costretti a ricorrere a dei legali.
Il problema rischia di diventare una bomba sociale, che va ad aggiungersi all’aumento degli sfratti che, negli ultimi anni, è progressivamente aumentato. Dalle assemblee di condominio i problemi si trasferiscono sempre più spesso in tribunale, con strascichi pesanti.
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