Boom di famiglie indigenti, codacons lancia l’allarme
UDINE. Prima perdono il lavoro poi cominciano un lento calvario fatto di bollette non pagate, debiti, pignoramenti e alla fine, disperati, si ritrovano a vivere in condizioni di indigenza che li costringono a chiedere aiuto alle parrocchie, alle mense dei frati e anche alle associazioni dei consumatori.
Negli ultimi tempi, le richieste al Codacons si sono moltiplicate. «Stiamo seguendo decine e decine di casi - dice il presidente regionale del sodalizio, Vitto Claut -, persone che non sanno più dove andare a sbattere la testa e si ritrovano in situazioni economiche e di salute precarie dopo aver bussato a tante porte senza fortuna».
Le strutture che dovrebbero garantire assistenza, secondo il Codacons, non riescono più a gestire quella che ormai è diventata una vera e propria emergenza. Due in particolare le famiglie che i volontari dell’associazione stanno seguendo in questi giorni e per le quali chiedono alle istituzioni di intervenire al più presto. «Se non fosse per la generosità di don Tarcisio (il parroco che accoglie i bisognosi nella parrocchia di San Pio X, ndr) - spiega il volontario del Codacons, Pierluigi Chiarla - una famiglia udinese con sei figli non avrebbe nemmeno da mangiare.
Le difficoltà sono iniziate quando il marito, di 51 anni, si è ammalato e ha perso il lavoro che aveva come operaio edile. Con il solo stipendio delle moglie, dipendente della sanità di 48 anni, non riescono a far quadrare i conti anche perché il figlio più piccolo soffre di una grave patologia e anche ai genitori è stata riconosciuta una parziale invalidità.
Al momento vivono in un appartamento dell’Ater senza luce e sono costretti a farsi tenere le medicine nel frigo dei vicini. In più - aggiunge - sulla famiglia incombe anche uno sfratto poiché negli ultimi tempi non ha potuto pagare i canoni di locazione. Cosa accadrà quando saranno costretti a lasciare anche l’alloggio?». Un altro caso particolarmente grave che viene seguito dal Codacons è quello di un pensionato di 70 anni con difficoltà a deambulare che è rimasto senza casa.
«Gli hanno pignorato l’appartamento mentre era ricoverato in ospedale - assicura Chiarla -. Per alcuni giorni l’anziano, ex commerciante in pensione che era residente a Faedis, è stato costretto a chiedere ospitalità a don Tarcisio, ma da ieri non abbiamo più sue notizie e siamo preoccupati». Per questo motivo il Codacons sta pensando anche di organizzare un sit-in di protesta davanti ai servizi sociali del Comune di Udine.
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