Boom di imprese “protestate” in Fvg

Nel primo trimestre dell’anno l’incremento è del 41% contro una media del 12,6 a livello nazionale. I risultati dell’analisi Cerved Group
20041108 - ROMA - ECO - BANCHE: ADUSBEF,DOVRANNO RESTITUIRE 20-30 MLD PER ANATOCISMO - Un'immagine d'archivio che mostra un'operazione di sportello in un'agenzia di banca. Le banche italiane dovranno restituire tra i 20 e i 30 miliardi di euro ai correntisti per aver praticato l'anatocismo, ovvero la capitalizzazione trimestrale degli interessi sui prestiti annualizzando quella sui depositi. E' quanto annuncia l'Adusbef in una nota precisando che questo avverra' in virtu' di una sentenza (la n.21095 del 4 novembre) delle sezioni unite della Corte di Cassazione. MAURIZIO BRAMBATTI/ANSA-ARCHIVIO/TO
20041108 - ROMA - ECO - BANCHE: ADUSBEF,DOVRANNO RESTITUIRE 20-30 MLD PER ANATOCISMO - Un'immagine d'archivio che mostra un'operazione di sportello in un'agenzia di banca. Le banche italiane dovranno restituire tra i 20 e i 30 miliardi di euro ai correntisti per aver praticato l'anatocismo, ovvero la capitalizzazione trimestrale degli interessi sui prestiti annualizzando quella sui depositi. E' quanto annuncia l'Adusbef in una nota precisando che questo avverra' in virtu' di una sentenza (la n.21095 del 4 novembre) delle sezioni unite della Corte di Cassazione. MAURIZIO BRAMBATTI/ANSA-ARCHIVIO/TO

MILANO. Record negativo per le imprese italiane nei primi tre mesi dell’anno: è stato infatti raggiunto il massimo dei fallimenti e società con almeno un protesto a carico. E le imprese protestate hanno purtroppo visto l’aumento maggiore a livello territoriale in Friuli Venezia Giulia.

È quanto emerge da un’analisi di Cerved Group dei dati sulla regolarità dei pagamenti tratti da Payline, il datatabase del gruppo sulle transazioni commerciali di oltre 2 milioni di imprese, che conferma la fase di difficoltà per le imprese italiane senza indicare un miglioramento a breve della liquidità aziendale.

«Tra gennaio e marzo 2013 - sottolinea Gianandrea De Bernardis, amministratore delegato di Cerved Group - si contano oltre 23 mila imprese non individuali con almeno un protesto a carico: è il dato più elevato osservato in un singolo trimestre dall’inizio della crisi, che segna un +12,6% rispetto allo stesso periodo del 2012».

Colpita l’edilizia, i protesti accelerano al Nord. Dal punto di vista geografico, mentre nel 2012 i protesti avevano fatto segnare una corsa a due velocità - con incrementi a due cifre nel Centro-Sud e più contenuti nel Nord -, nei primi mesi del 2013 il fenomeno è in accelerazione anche nelle regioni settentrionali.

«Rispetto allo stesso trimestre del 2012, è cresciuto molto il numero di società protestate nel Nord Est, +12% e nel Nord Ovest, +9,9% con picchi particolarmente alti nel Friuli (+41%), nel Trentino (+24,7%) e in Veneto (+19,6%)» conclude De Bernardis.

Questo incremento interessa tutti i settori, con l’edilizia, che si conferma come il comparto con il più alto tasso di diffusione del fenomeno: sono oltre 5 mila le società protestate (+13,8% sul primo trimestre del 2012), pari all’1,7% delle imprese non individuali che operano nel settore.

Aumentano le società protestate anche nell’industria (+14,7%), con incrementi che riguardano tutti i settori manifatturieri a eccezione dei prodotti intermedi (-12,7%) e dell’high tech (-7,4%).

In ambito industriale la crescita risulta particolarmente preoccupante nella filiera auto, +25,8%, nella meccanica, +24,9%, nel sistema casa, +24,7% e nel largo consumo con un +19,9%, mentre tra i settori non manifatturieri, l’aumento è più sostenuto nella logistica, +18,7%, nella distribuzione, +17,3%, e nei servizi non finanziari, +13,1%.

Questo quadro negativo sui protesti, spiega lo studio, non è confortato da dati migliori sul versante dei pagamenti, un fenomeno che nei primi tre mesi dell’anno ha sottolineato una riduzione della percentuale di imprese che saldano le fatture entro i tempi concordati con i propri fornitori: dal 48,2% del primo trimestre 2012 al 45,2% dei primi tre mesi del 2013.

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