Borgo Passariano e villa Manin: recupero condiviso con la città

Codroipo: dopo 28 anni sarà redatto il nuovo piano Comune e professionisti vogliono coinvolgere i cittadini
Di Viviana Zamarian

CODROIPO. Un borgo, Passariano, in cui recuperare gli edifici adeguandoli a nuovi usi, conservare il paesaggio agricolo e migliorare strade e infrastrutture. Un compendio dogale, villa Manin, da valorizzare e aprire al territorio. Dopo 28 anni sta per essere redatto un nuovo piano attuativo comunale del centro storico della frazione codroipese. Importanti gli obiettivi prefissati. E lo studio associato di architettura Anna Maria Baldo e Anna Emilia Polano di Udine, vincitore del concorso, ha deciso, insieme all'amministrazione Marchetti, di chiedere la partecipazione dei cittadini per raggiungerli. Avviando così un percorso di collaborazione fatto di ascolto, proposte, idee, segnalazioni di criticità che entro un anno dovrebbe portare all’approvazione dello strumento da parte del consiglio comunale che ridarà slancio alla villa e al paese.

“Dai Dogi a oggi” è lo slogan scelto per evidenziare l’identità di un piano che vuole coinvolgere residenti, attività agricole e commerciali, che vuole essere espressione della storia di una comunità. Prima tappa di questo percorso la serata di presentazione, svoltasi giovedì sera a villa Manin, a cui hanno preso parte il sindaco Fabio Marchetti, l’assessore Giancarlo Bianchini, il consigliere Walter Piacentini e le architette dello studio associato. «Scopo del piano che aggiorna quello del 1988 – ha affermato Baldo – e lo semplifica secondo il piano regolatore comunale è la tutela ambientale. Vogliamo far partecipare la popolazione a questo processo, il piano deve essere infatti un laboratorio aperto. Si partecipa con una prima fase di ascolto a cui possono partecipare tutti, visitatori, residenti, chi ha attività produttive, commerciali e ricettive. Le linee guida che l’amministrazione ci ha indicato – ha proseguito Baldo – riguardano la valorizzazione di villa Manin, il recupero e il riuso del costruito storico, la conservazione del paesaggio agricolo tradizionale e l’adeguamento infrastrutturale in ragione agli usi ammessi. Non dimentichiamoci i finanziamenti previsti per gli edifici dalla normativa regionale e anche per le attività agricole».

Sono già stati predisposti dei questionari (scaricabili anche dal sito internet del Comune) che dovranno essere poi consegnati all’ufficio turismo Fvg o inviati via mail con tutte le segnalazioni «che ci diano l’idea del vissuto di questo territorio». All’ascolto seguiranno dei tavoli di lavoro e di confronto. A partire da oggi sono iniziati invece dei sopralluoghi sul territorio. Durante la serata sono già emerse le prime proposte.

Proposte che puntano a ridare valore alla villa e al suo parco «perchè non ha più senso ridurli a un museo che non ha vita», a riportare all’interno del suo complesso le attività artigianali di un tempo, ad aumentare la pulizia e a una maggiore controllo dei parcheggi “selvaggi” in occasione di grandi manifestazioni. Insomma, c’è un nuovo futuro per villa Manin e Passariano da costruire insieme.

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