Borse di studio uniche ma gli studenti triestini ricevono prima i soldi
UDINE. «Prima dimostriamo di meritare la borsa di studio e poi passiamo a incassare». Questo lo spirito degli studenti dell’ateneo friulano che sono andati su tutte le furie quando hanno scoperto che i colleghi triestini, con la complicità della Regione, fanno esattamente l’opposto. Gli studenti iscritti al primo anno all’università di Trieste, infatti, hanno ottenuto dall’Ardiss (Agenzia regionale per il diritto agli studi superiori), meglio noto come Erdisu unico, il pagamento delle borse di studio entro lo scorso 31 dicembre anziché in primavere.
«È un’ingiustizia» protestano i friulani convinti che proprio perché si tratta di un bando unico si sarebbe dovuto procedere nella stessa direzione. Il caso è stato analizzato dalla neo eletta rappresentante degli studenti friulani, Denise Bruno (Neoateneo), la quale conferma che dopo le vacanze chiederà un confronto con i responsabili dell’Ardiss per fare chiarezza sull’accaduto.
«Gli studenti iscritti al primo anno di un corso di laurea triennale o magistrale, vincitori di borsa di studio - spiega la rappresentante - ricevono l’assegno quando dimostrano di aver raggiunto 20 crediti universitari. Questo è il sistema migliore per evitare di dover restituire i soldi». I triestini però non la pensano allo stesso modo e hanno chiesto e ottenuto di applicare anche per gli iscritti al primo anno la norma che consente ai colleghi degli anni successivi di incassare l’assegno entro il 31 dicembre.
Al fianco degli studenti friulani, il consigliere comunale, Massimo Ceccon (Sel), secondo il quale «l’Ardiss non avrebbe dovuto continuare a muoversi “a due velocità” come ai tempi dei due Erdisu. L’ha fatto - sottolinea - adducendo a necessità di parziali adeguamenti delle procedure di registrazione degli esami da parte dell’ateneo triestino e realizzando così un’effettiva disparità di trattamento che non potrebbe e dovrebbe esistere».
Non è escluso che Ceccon porti il caso in aula se non altro per sollecitare la Regione a fornire alcune risposte dal momento che - aggiunge -, «in passato, il pagamento anticipato delle borse di studio aveva creato crediti difficilmente esigibili». Facile immaginare che dal 7 gennaio il caso finisca sul tavolo dell’assessore regionale competente.
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