Boschi in fiamme sulla montagna pordenonese: i focolai “resistono”

Caldo e vento alimentano i roghi: Forestale e protezione civile al lavoro su più versanti tra Cimolais, Andreis e Tramonti

CIMOLAIS. Da una settimana le fiamme che interessano i monti da Tramonti di Sotto a Cimolais e Andreis non accennano a fermarsi, nonostante le operazioni di soccorso su larga scala, la tempestività delle azioni coordinate tra molte componenti e le abbondanti piogge che si sono abbattute in zona martedì.

I focolai non sono ancora stati domati dagli uomini della forestale e della protezione civile regionale, che hanno lavorato alacremente non soltanto nella giornata di ieri, ma anche a Ferragosto. A complicare il quadro sono il caldo e la brezza, che fanno prendere ancora più vigore alle fiamme.

Tramonti di Sotto. Su questo fronte di fuoco, che interessa il monte Agarial, ieri hanno lavorato senza sosta due elicotteri della protezione civile regionale ed un Sikorsky S-64 del dipartimento nazionale, in grado di scaricare 9 mila litri d’acqua a viaggio.

Sin dalle prime ore del mattino, sono entrati in azione i forestali di Maniago e Pinzano, che hanno battuto il perimetro del fronte di fiamme e coordinato le operazioni. Il rogo, in serata, era stato circoscritto, ma l’emergenza non poteva dirsi ancora rientrata. Non sono saliti in quota, invece, i volontari, per non correre pericoli.

Vito d’Asio. Sul monte Venchiar, il rogo ieri è stato dichiarato spento, anche se la zona verrà comunque tenuta monitorata, per scongiurare nuove emergenze. In realtà, la situazione è sotto controllo già da Ferragosto: un elicottero della protezione civile regionale aveva, infatti, effettuato i sorvoli della zona ed erano cominciate le operazioni di bonifica.

Cimolais. Mentre a Ferragosto, sul fronte di Pale Floriane, all’imbocco della Val Cimoliana, erano stati impiegati due elicotteri della protezione civile regionale ed il Sikorsky S-64, ieri, la situazione appariva migliorata.

Da qui l’utilizzo soltanto di un elicottero. A coordinare le operazioni sono stati sempre gli uomini della forestale. Questo rogo, sin dall’inizio dell’emergenza, è stato considerato il più preoccupante, soprattutto per la sua potenzialità di espansione.

Andreis. Anche sul monte Corta, sia ieri sia a Ferragosto, è entrato in azione il Sikorsky S-64, mentre i forestali hanno fornito un supporto logistico. L’incendio in serata era ancora attivo. Su questo fronte, mercoledì, i mezzi aerei non erano potuti intervenire per tutta la giornata, in quanto la densa coltre di fumo e le nuvole avevano reso impossibili le operazioni.

Anche la giornata odierna si profila intensa per forestali e protezione civile: nelle prime ore del mattino è previsto un nuovo aggiornamento per stabilire dove inviare i mezzi aerei e coordinare le azioni dei volontari.

In regione. Spostandoci in regione, prosegue l’opera di spegnimento dell’incendio sul Pal Piccolo, a ridosso del confine fra Austria e Italia. Sul crinale vi è una mulattiera che porta alle trincee della prima guerra mondiale: una zona dov’è possibile si trovino ancora ordigni inesplosi, con ciò accentuando il fattore di rischio».

L’assessore. «Il Corpo forestale regionale sta vigilando sullo stato di sofferenza dei boschi colpiti dalla siccità, anche per valutare, per tempo, l’eventuale insorgere di patologie in grado di danneggiarli»: lo ha affermato ieri il vicepresidente regionale, Sergio Bolzonello, ricordando come a fianco dell’emergenza incendi sussistano situazioni critiche dovute anche alle elevate temperature e all’assenza di significative precipitazioni.

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