Botte allo “Schiuma party”: tre giovani davanti al giudice

Calci, pugni e schiaffi alla sagra di Vidulis dove due ragazzi sono finiti all’ospedale. Contestati i reati di rissa e lesioni personali. Il giudice dispone il rinvio a giudizio
Migliaia tutti a ballare nell'acqua, con la schiuma che arrrivava fino sopra i capelli, ieri sera 10 luglio 2011, all'Aquanfan di Riccione. Ragazzi e ragazze di ogni eta' e di ogni nazione, in una cornice di pubblico indimenticabile. Questa prima notte di Aquafan, tornata ad accendere le luci in pista dopo che per anni il parco e' rimasto aperto solo di giorno. La notte di domenica 10 luglio e' stata solo la prima delle Notti in 'Aquafan', che andranno avanti ogni domenica fino al 21 agosto. Uno spettacolo con i djset di Subsonica e Gigi D'Agostino, uno show da togliere il fiato, grazie a una speciale macchina capace di sparare oltre 2 mila metri cubi di schiuma al minuto, a una velocita' di pressione di oltre 200 km/h! ANSA(U.S. AQUAFAN)
Migliaia tutti a ballare nell'acqua, con la schiuma che arrrivava fino sopra i capelli, ieri sera 10 luglio 2011, all'Aquanfan di Riccione. Ragazzi e ragazze di ogni eta' e di ogni nazione, in una cornice di pubblico indimenticabile. Questa prima notte di Aquafan, tornata ad accendere le luci in pista dopo che per anni il parco e' rimasto aperto solo di giorno. La notte di domenica 10 luglio e' stata solo la prima delle Notti in 'Aquafan', che andranno avanti ogni domenica fino al 21 agosto. Uno spettacolo con i djset di Subsonica e Gigi D'Agostino, uno show da togliere il fiato, grazie a una speciale macchina capace di sparare oltre 2 mila metri cubi di schiuma al minuto, a una velocita' di pressione di oltre 200 km/h! ANSA(U.S. AQUAFAN)

Tutto è nato per l’avvenenza di una ragazza, cui alcuni giovani intervenuti a uno Schiuma party hanno riservato attenzioni che il fidanzato non gradiva. È bastato questo per far scoppiare una maxi-rissa alla sagra di Vidulis e creare un fuggi fuggi generale. A distanza di quattro anni da quell’episodio sono tre i ragazzi finiti davanti al giudice del tribunale di Udine.

A risalire alla loro identità sono stati i carabinieri dopo accurate indagini che però non hanno permesso di identificare un quarto responsabile. L’iter processuale è fluito a singhiozzo e ieri ha portato al rinvio a giudizio del 25enne Darko Lukic di origine serba ma residente a Dignano, assistito dall’avvocato Pieraurelio Cicuttini che aveva chiesto e ottenuto per il suo assistito la messa alla prova – misura che gli è stata poi revocata –. Il processo a suo carico inizierà dinanzi al giudice monocratico del tribunale Carla Missera il 13 novembre.

Come gli altri due imputati Andrei Radu Gherase, 26enne di San Daniele, e Anton Karakin, 23enne di Montereale Valcellina, è finito nel registro degli indagati con l’accusa di rissa e lesioni personali. Stralciati i procedimenti degli altri due imputati che hanno sono stati avviati separatamente – Gherase è stato rinviato a giudizio e Karakin è stato assolto – la posizione di Lukic è arrivata ieri davanti al giudice per l’udienza preliminare Daniele Barnaba Franceschini che ha disposto il rinvio a giudizio dell’imputato.

Era la notte del 18 luglio 2015 e nel parco festeggiamenti di Vidulis il dj alla consolle dettava i ritmi di una festa che all’1.30 era ancora in pieno svolgimento fra i ragazzi inondati di schiuma.

Poi, i tentativi di approccio di alcuni giovani alla fidanzata di Karakin hanno determinato la reazione di quest’ultimo che li ha allontanati, ma di lì a poco ne è nata una colluttazione fra i ragazzi, ancora insaponati: calci, pugni e schiaffoni che hanno messo in fuga parte del pubblico. È stato lo speaker, dal palco, a notare che sulla pista era in corso una rissa e a chiedere l’intervento dello staff.

Due i ragazzi che sono finiti all’ospedale: Radu con un trauma al volto e una frattura della spina nasale e Karadin con la rottura della mascella e una serie di ferite giudicate guaribili in 62 giorni. Poi sono scattate le denunce e le indagini dei carabinieri che, basandosi sulle testimonianze di alcuni ragazzi presenti alla festa e sul riconoscimento fotografico, hanno permesso di risalire all’identità di tre dei ragazzi coinvolti, tutti inseriti nel registro degli indagati.

 

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