Botte e minacce alla ex, condannato a 2 anni

Un uomo originario di Lecce in carcere per stalking. Contestati diversi episodi di violenza

Per quasi un anno ha tormentato la sua ex fidanzata, accecato da un’ossessiva gelosia che, unita alla sua passione per i videopoker, aveva portato alla fine della relazione.

Finito l’amore, per la sua ex era cominciato l’incubo. Eugenio Marzo, dipendente di una ditta di manutenzioni di 43 anni, originario di Lecce e domiciliato a Cervignano, ha preso di mira la sua ex compagna. Prima l’ha tempestata di sms e telefonate con insulti e minacce, poi l’ha addirittura pedinata e infine aggredita. E non ha esitato a prendersela anche con la figlia della donna alla quale ha estorto cento euro dicendole che se non avesse ricevuto la somma richiesta, avrebbe investito la madre con l’automobile.

Per questo motivo, il giudice per le udienze preliminari, Paolo Alessio Vernì ha accolto le richieste del pubblico ministero Annunziata Puglia e condannato Marzo a due anni di reclusione senza la sospensione condizionale della pena e al pagamento di 300 euro di multa.

Il primo episodio denunciato dalla donna risale al primo gennaio dello scorso anno quando minacciando di buttare giù la porta, Marzo si è introdotto nell’abitazione della donna per vedere se non ci fosse qualcuno. A febbraio, alla discoteca “Palmariva” di Fossalta di Portogruaro ha molestato la sua ex e il suo accompagnatore mentre stavano ballando e ha danneggiato l’auto di lei, spaccandole lo specchietto retrovisore e ammaccandole la fiancata.

Poi, a maggio, dopo aver atteso la donna sotto casa, l’ha insultata e colpita con un calcio all’addome giudicato guaribile dai medici in 15 giorni. Poche settimane più tardi, in giugno, le ha sottratto il cellulare con la forza impedendole poi di chiamare la polizia e ferendola alla mano. E l’elenco potrebbe continuare. In altre occasioni infatti, dopo averla minacciata e insultata le ha sottratto la borsetta con la forza per prenderle di nuovo il cellulare e controllare il traffico telefonico. Nel mirino dell’uomo è finita pure la figlia della sua ex che a settembre 2012 è stata costretta a consegnare a Marzo 100 euro dopo che l’uomo l’aveva minacciata di investire la madre se non avesse ricevuto la somma richiesta. Da qui la condanna non solo per stalking, minacce e lesioni, ma anche per estorsione.

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