Botte su donne e bambini: troppa ansia nelle case

Il procuratore Buonocore: «Servono strategie diversificate e crescita mentale» I dati su femminicidio e violenza su minori oggi in un convegno del Lions club

UDINE. Numeri impressionanti, che creano sconcerto. Lo scorso anno 124 donne sono state uccise in Italia, 3 negli ultimi otto mesi nella sola provincia di Udine. Oltre 400 richieste di aiuto in un anno ai centri antiviolenza della provincia di Udine. La parola “femminicidio” marca un fenomeno in evoluzione, che va compreso e corretto con strategie nuove. Tanto per fare numeri sono stati 40 i casi di stalking al vaglio del questore Antonio Tozzi nel 2012. E poi le violenze sui minori, spesso nascoste.

Questi i temi del convegno “Violenza contro le donne e i minori. Sguardi nelle pieghe della complessità” organizzato per oggi alle 9.30 in sala Aiace dal Lions Club Udine Castello e dal Lions club Udine Duomo. È il procuratore del tribunale di Tolmezzo Giancarlo Buonocore a parlare, anticipando i temi del suo intervento. «Dobbiamo distinguere i fenomeni di violenza sistemica e cioè flussi migratori coatti da parte di trafficanti di persone dalla violenza intrafamiliare con maltrattamenti o stalking, dagli episodi di violenza da partner sconosciuti - premette il procuratore –. La normativa è ricca e tende a elevare i limiti di pena, ma occorrono strategie diversificate e occorre una crescita mentale della collettività affiancata da strumenti, misure cautelari come l’allontanamento dalla casa familiare corredato dalla corresponsione della somma per evitare che la vittima sia anche privata di risorse economiche. E ancora – aggiunge Buonocore – sono strumenti validi il divieto di avvicinamento al luogo di lavoro e l’ammonimento».

Purtroppo, gli episodi di violenza più frequenti sono quelli familiari, avverte il procuratore, che segnala come spesso siano i mutati modelli di vita a creare l’ansia che esplode in violenza.

«È il caso di soggetti di origine straniera che vivono in Italia ma mantengono modelli di vita diversi – dice Buonocore - e non accettano che una figlia o una moglie si muovano o si vestano come vogliono. La difficoltà di adattamento, per uno straniero, anche in relazione al tempo, può costituire un’attenuante».

Vi sono procedimenti penali che si sono conclusi con un’archiviazione, ma l’orientamento più recente della giurisprudenza, chiarisce Buonocore, presuppone che chi vive nel nostro Paese debba necessariamente accettarne a usi e consuetudini. Un discorso a parte, aggiunge il magistrato, merita la violenza sui minori, dove ambedue i genitori sono chiamati a rispondere. Per questo il genitore che abbia percezione di una violenza sul figlio e tace diviene corresponsabile.

Poi, sarà il questore Antonio Tozzi a illustrare l’intensa attività della Questura per fronteggiare gli episodi di violenza, in ambito familiare e non solo.

Infine lo psichiatra Mario Novello, già direttore del Dipartimento di salute mentale di Udine. «Dietro ai termini “femminicidio” e stalking – premette – si celano fenomeni molto diversi. Occorre cogliere le differenze - incalza – dietro agli episodi più eclatanti e dietro a quelli striscianti ci può essere un uomo violento e psicopatico o situazioni di sofferenza condivisa dalle coppie, percorsi tormentati che rendono più comprensibile, ma non giustificabile, un atto violento. Sta di fatto che la violenza sulle donne è in aumento, ma anche la tolleranza di fronte alle violenza, come il semplice schiaffo al figlio, viene meno».

Un vecchio detto veneto recitava «a bastonare la moglie si liberano le anime del Purgatorio». Oggi, per fortuna, risulta incredibile che parole in libertà siano state tollerate così a lungo.

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