Bozzer: "Lavoriamo per avere il via libera per un’adozione"

Al Rifugio di Villotta di Chions, dove attualmente si trova Cloe, ritengono la petizione dell’Oipa un’inziativa fine a se stessa

CHIONS. Al Rifugio di Villotta di Chions, dove attualmente si trova Cloe, ritengono la petizione dell’Oipa un’inziativa fine a se stessa, così come si erano ritenute esagerazioni, la scorsa settimana, certe prese di posizione che davano ormai per condannato a morte il cane.

Come spiega la presidente del Rifugio, Aurora Bozzer, al canile ci si prepara a procedere come sempre si è fatto in questi casi: vagliando le richieste di adozione del cane. L’abbattimento dell’animale è un’eventualità che è sempre stata scartata, al canile.

I dieci giorni di osservazione di Cloe, stabiliti per legge per valutare la presenza o meno della rabbia, sono trascorsi. «Il cane sta bene, si comporta bene – ha osservato Bozzer –. Il periodo dell’antirabbica è passato e da oggi potremmo chiedere all’Azienda sanitaria se darlo in adozione.

In questi primi dieci giorni i nostri tre veterinari non hanno mai trovato segni di patologie comportamentali in Cloe. Ora qualcuno dall’Azienda sanitaria ci dirà l’ultima parola. Da adesso in poi sono aperti i giochi per capire dove deve stare Cloe. Nel frattempo sta lì, nella sua gabbia, al sicuro».

È la prassi seguita al canile, dove i casi di cani portati in quel luogo dopo aggressioni non sono mai mancati, anche se non per conseguenze fatali, come nel caso di San Martino. Ora Bozzer attende una sorta di nulla osta. Ma è convinta che il cane, come ha sempre ribadito, non avrà conseguenze fisiche.

«Non ha turbe comportamentali – insiste la presidente del Rifugio –. Ora chiederemo a chi di dovere il via libera, intanto cominciamo a prendere contatto diretto con i tanti che si sono fatti avanti per un’adozione, giudicando quelli più ideonei, giudizi comunque da sottoporre ad Azienda sanitaria e proprietari».

E Bozzer aggiunge che, «appena sarà possibile, stelirizzeremo il cane: da qui nessun cane esce non sterilizzato». L’aspetto della sterilizzazione di cani e gatti era stato rimarcato da Bozzer, ritenendo che è «il male minore» per gli animali domestici e consente di evitare comportamenti impulsivi dettati dal forzato mancato accoppiamento.

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