Bozzetto: «Nessuna telefonata pro Bettoli»

Il vicesindaco di Fiume Veneto era stato sconfitto da Boria nelle primarie della Lega Nord

AZZANO DECIMO. E’ giallo sulle presunte telefonate che il vicesindaco di Fiume Veneto, Guerrino Bozzetto (Lega Nord), avrebbe fatto ad alcuni cittadini, che sarebbero stati contattati per entrare a far parte delle liste che sostengono la candidatura a sindaco di Vittorino Bettoli. Le voci si rincorrono da diversi giorni ad Azzano Decimo, ma il diretto interessato le rispedisce al mittente, affermando di lavorare unicamente per il bene del Comune che amministra da quasi dieci anni. In paese, in ogni caso, la vicenda è sulla bocca di molti.

«Nego nella maniera più assoluta di avere mai chiesto a qualcuno di sostenere, attraverso un ingresso in una delle sue liste, Bettoli. Da anni faccio politica attiva esclusivamente nel Comune di Fiume Veneto, dove, assieme ai colleghi assessori e ai consiglieri del mio partito, sto portando avanti una linea programmatica finalizzata unicamente al bene dei cittadini che ci hanno votato, conferendoci l’incarico di amministrare per la crescita della comunità e del territorio», ha spiegato Bozzetto, per poi aggiungere: «Nelle liste che sostengono l’attuale vicesindaco di Azzano Decimo ci sono anche Mauro Bozzetto e Giovanni Gaiotti, che conosco da molti anni e con cui collaboro a livello professionale, ma non mi si può di certo accusare di aiutare Bettoli. A Mauro Bozzetto e Gaiotti non ho mai contestato alcuna scelta politica, perché consapevole che ognuno in questo ambito può prendere le decisioni che ritiene più opportune», ha riferito il vicesindaco fiumano.

Bozzetto si era candidato alle primarie leghiste che hanno espresso vincitore Michele Boria: le elezioni interne avevano visto l’assessore provinciale ottenere venti preferenze, mentre la seconda carica comunale di Fiume Veneto si era fermata a nove. Così Bozzetto spiega la sua decisione di prendere parte alle primarie: «Mi era stato espressamente richiesto dalla segreteria locale del partito, che vedeva in me l’unica soluzione possibile per il bene di Azzano Decimo. Ma i soci militanti hanno deciso diversamente, com’era facile intuire alla luce della situazione della sezione, e io da quel momento non mi sono più interessato alle vicende politiche del Comune. Rimango basito per essere stato coinvolto in una vicenda che non mi riguarda e in cui non ho mai voluto e non voglio entrare».

Massimo Pighin

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