Braccio di ferro sul Tagliamento, Latisana si “aggrappa” alla Regione

LATISANA. L’ondata di maltempo che ha tenuto sotto scacco l’intero Friuli Venezia Giulia nell’ultima settimana ha fatto puntare nuovamente i riflettori sul Tagliamento. Fiume che, ad allerta meteo scattata, diffonde la paura per il rischio esondazione: «La preoccupazione è tanta, è solo una questione di tempo. La soluzione ci sarebbe, ma bisogna definirla e metterla a programma» incalza Daniele Galizio, sindaco di Latisana.
Ed è così che l’opera di laminazione da realizzare a monte del corso d’acqua per la tutela delle località rivierasche viene rilanciata. Ma i sindaci del medio corso del fiume non incassano la contropartita e il progetto rimane arenato.
L’appello della Bassa
«I fenomeni di maltempo stanno diventando quasi un’abitudine ma l’apprensione non cala: con la pioggia intensa gli occhi sono tutti puntati sul Tagliamento e il ricordo delle due alluvioni degli anni Sessanta torna subito alla mente» dice il primo cittadino di Latisana.
«Un progetto ci sarebbe, ma finché non c’è la volontà politica condivisa fra la nostra regione e il Veneto non se ne può fare nulla – continua Galizio – e Angelo Borrelli, capo del Dipartimento della Protezione civile, l’ha già sollecitata più volte». Dopo oltre cinquant’anni dalla catastrofe «bisognerebbe aver già fatto qualcosa.
A conti fatti – sollecita Ezio Simonin, consigliere comunale di Progetto Latisana – il tempo è stato clemente ma non si può continuare a sfidare la sorte. Serve un intervento risolutivo e la traversa sarebbe la soluzione, visto che verrebbe utilizzata solo per eventi straordinari e servirebbe per far defluire l’acqua più lentamente. Intanto – aggiunge Simonin – chiedo al sindaco che convochi un consiglio comunale per discutere della questione». E Galizio replica: «A stretto giro riunirò urgentemente il Consiglio per valutare il da farsi e poi organizzeremo un incontro con la presenza del governatore Massimiliano Fedriga e gli assessori regionali Fabio Scoccimarro (Ambiente) e Riccardo Riccardi (Protezione civile)».
Bibione d’accordo
«Il Tagliamento è un corso d’acqua che spaventa, letteralmente, due regioni. Servono le opere di contenimento nel medio corso del fiume che “taglino” l’onda di piena in modo da diminuirne la portata» afferma con risolutezza Pasqualino Codognotto, sindaco di Bibione.
«Nell’ultima settimana siamo stati preda delle piogge intense e della piena del fiume. Confidiamo nel responsabile della Protezione civile Borelli e nelle autorità regionali del Veneto e Friuli Venezia Giulia affinché mettano in atto quella progettualità necessaria per la sicurezza idraulica. Se i Comuni del medio corso non vogliono discutere sulla questione auspichiamo che l’autorità nazionale prenda una decisione al loro posto: il pericolo non è un’opinione ma un dato scientifico».
In Regione
A chiedere la convocazione di un tavolo di confronto Governo/Regione con il quale definire l’opera di laminazione da eseguire sul Tagliamento a tutela delle città rivierasche è anche Progetto Fvg, che nei giorni scorsi ha depositato in consiglio regionale un’interrogazione che titola “Messa in sicurezza del Tagliamento”, primo firmatario il capogruppo Mauro Di Bert.
«I fondi ci sono – fa sapere il direttivo – poiché dal 2017 sono stati svincolati i circa 38 milioni che erano stati destinati alla realizzazione delle casse di espansione e che da due anni sono tornati nella disponibilità per interventi di messa in sicurezza del Tagliamento, con la possibilità di destinarli per la costruzione delle opere di laminazione previste nel medio corso del fiume e per proseguire poi con gli interventi già in atto nel basso corso dello stesso».
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