Brignoli, cin cin con il ministro

GRADISCA. Gli studenti dell'istituto agrario Giovanni Brignoli di Gradisca hanno avuto la soddisfazione di presentare al ministro dell’istruzione, Stefania Giannini, due percorsi di eccellenza della scuola superiore di via Roma: i Giochi della chimica e la produzione dello spumante classico Emopoli.
Il ministro, che era stato invitato a visitare le realtà scolastiche goriziane dalla senatrice Laura Fasiolo, ha trascorso la mattinata in città dividendosi fra tre poli: il liceo classico, ove ha incontrato studenti dei licei, delle scuole slovene, del Cossar-Da Vinci; il Max Fabiani, dove le sono state presentate esperienze del Fabiani- D’Annunzio, del Galilei e del Brignoli; e infine la sede universitaria di via Alviano, dove ha incontrato i due rettori di Trieste e di Udine.
Matteo Frandoli, già vincitore nazionale per la categoria biennio nell’edizione del 2014, ha presentato il rendimento degli studenti gradiscani ai Giochi della chimica. Lo spumante Emopoli, prodotto nelle cantine della scuola, è stato invece presentato con un dialogo a più voci tra alcuni degli studenti che ne stanno seguendo la produzione: Martina Postir e Alberto Tomasin della 4 VE, Sebastiano Ambrosi della 5 PT, Giulia Sofia Certo, Ilaria Codra e Enrico Gaggio della 5 GA. Nella loro presentazione, è stato messo in evidenza il grande lavoro che sta conducendo a questo significativo risultato. Le uve che danno vita allo spumante sono coltivate nel vigneto dell’azienda agrocola che fa capo al Brignoli. Infatti, oltre ai docenti e agli studenti, in modo forse alle volte meno evidente ma del tutto fondamentale vi è l’apporto di altre persone, che credono nel progetto e si adoperano per portarlo a termine e per farlo conoscere. Fra questi ci sono la Fondazione Carigo per il suo finanziamento, il Comune di Gradisca d’Isonzo per l’attenzione con cui sostiene e fa conoscere la nostra realtà scolastica e soprattutto la Tenuta di Angoris, di cui si sono potuti pubblicamente ringraziare la proprietaria, dottoressa Marta Locatelli, e il direttore tecnico, Alessandro Dal Zovo.
Al termine, il ministro si è brevemente rivolto agli intervenuti dimostrando di aver ben compreso e apprezzato i lavori esposti, «rappresentativi - ha affermato - quel modello di scuola, al centro delle attenzioni del Paese, che si vorrebbe diventasse il modo “"normale” di pensare l’istruzione in Italia».
Luigi Murciano
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