Bruciata un’altana per la caccia vicino alla zona industriale

Un’altana, struttura utilizzata per la caccia di selezione, è stata bruciata nella notte tra sabato e domenica a Zoppola, in un’area campestre vicina alla zona industriale Prà di Risi: ieri mattina i proprietari, tre soci della locale riserva di caccia, hanno presentato denuncia ai carabinieri di Fiume Veneto. Il danno ammonterebbe a circa 3 mila euro: nel comune – e a quanto è dato sapere anche nel resto del Friuli occidentale – erano anni che non si verificavano episodi simili. Il fatto è stato scoperto da uno dei tre proprietari. «Venerdì sera – ha detto il cacciatore – ero passato vicino alla zona in cui si trovava l’altana, senza notare nulla: di conseguenza, le fiamme devono essere state appiccate nella notte successiva, quella tra sabato e domenica».
L’altana era stata costruita quest’anno ed essendo di proprietà di tre cacciatori di Zoppola è riconducibile alla locale riserva. «Non abbiamo sospetti su chi potrebbe essere stato – ha proseguito uno dei tre proprietari –, probabilmente si è trattato di una bravata. C’è un particolare: dopo che l’incendio era divampato, chi lo ha appiccato ha cercato di spegnerlo, visto che vicino a ciò che rimane della struttura c’erano abbondanti quantità d’acqua». Le altane sono strutture di particolare altezza, utilizzate per la caccia di selezione. In particolare, quella data alla fiamme doveva essere utilizzata per abbattere tre caprioli, in seguito all’autorizzazione ottenuta da parte della Regione. Il periodo di caccia per tali esemplari si era aperto il 15 maggio.
Nel territorio di Zoppola, complessivamente, sono sei le altane: uno dei proprietari esclude che si sia trattato di un’azione dimostrativa contro la caccia, riconducendo il gesto appunto a una bravata. «Abbiamo presentato denuncia ai carabinieri di Fiume Veneto – ha concluso il cacciatore –. Rimangono il danno economico e il dispiacere per non poter più disporre della struttura, per il cui utilizzo, ovviamente, avevamo ottenuto i permessi necessari dalla Regione. È una situazione che ci lascia basiti». —
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