Bufera sul Cid di Torviscosa: esposto alla Corte dei conti

Ipotizzato un danno erariale derivante dalla chiusura al pubblico del museo. Per realizzare la struttura su un sito della Caffaro sono stati spesi 660 mila euro

TORVISCOSA. «Presunto danno erariale derivante da chiusura al pubblico e abbandono del Museo territoriale della Bassa friulana e da sfavorevole contratto di comodato con Snia-Caffaro spa».

È il provvedimento notificato dalla Corte dei conti giorni fa al Comune di Torviscosa a seguito di un esposto anonimo del 2012 sul Centro informazione e documentazione (Cid), che il sindaco Roberto Fasan ha reso noto durante un incontro pubblico con i torviscosini. Ne parla anche sul proprio profilo facebook.

Nella notifica si invita l’ente a presentare una «sintetica e aggiornata relazione sulle criticità segnalate dall’esposto con particolare riferimento ai profili di danno erariale»: ora il Comune ha tempo 30 giorni per presentare la documentazione.

Costruito all’inizio degli anni Sessanta, il Cid è stato concepito come struttura di rappresentanza, aperto per opera del volontariato e presenta caratteristiche architettoniche di grande effetto. Nell’esposto si sostiene che per realizzare il Museo territoriale della Bassa friulana sono stati spesi 660 mila euro per gran parte di finanziamento pubblico, ma che questo a 5 anni dalla sua inaugurazione sarebbe stato smantellato.

Si afferma che nel 2009 il sindaco Roberto Fasan stipula un contratto in comodato di 12 anni con la Caffaro in amministrazione straordinaria, prorogato per altri 3. Nello stesso anno l’amministrazione comunale presenta domanda di finanziamento per il progetto “Citta dell’autarchia e della cellulosa nell’ambito Por- Fesr. Il contributo viene concesso per 612 mila euro a fronte di un intervento di 816 mila euro ma «per farli si è distrutto il Museo».

Il sindaco spiega che «in realtà dopo i lavori di manutenzione straordinaria effettuati tra il 2012 e il 2013 il Cid è diventato un contenitore di eccellenza del patrimonio storico e culturale di Torviscosa».

«La struttura è stata restituita alla sua funzione originaria di centro informazione e documentazione – prosegue Fasan – . Le caratteristiche architettoniche lo rendono sede prestigiosa per esposizioni, manifestazioni e convegni».

Nel marzo 2014 è stato riaperto al pubblico con la mostra su “La Battaglia del Grano” (Autarchia Bonifiche, città di fondazione). Sono poi state esposte le fotografie di Evzerichin e Shaiket. Sono stati restaurati e resi accessibili i plastici del seminterrato.

Sono attualmente visitabili: la mostra fotografica “Labor Omnia Vincit”, le xilografie di Marangoni, i quadri di Marinotti, le ceramiche del figlio, i lavori di Biancini e di Enzo Mari, le riproduzioni dei manoscritti relativi alla preparazione de “Il poema di Torre Viscosa” trovato nel 2014 negli Stati Uniti.

«Tra il 2014 e il 2015 hanno visitato il Cid 16 mila persone – rileva il sindaco – . Nei primi mesi di quest’anno quasi tremila persone hanno già visitato le mostre esposte».

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