Bufera sulla Banca di Cividale, arrestato l'ex direttore Di Bernardo Indagati il presidente dell'Istituto Pelizzo e il manager Cibin

UDINE. L’ex direttore generale della Banca di Cividale, Luciano Di Bernardo, è stato arrestato a Udine dalla Guardia di finanza.
Ore 9, l'arresto. E' stato disposto, con concessione degli arresti domiciliari, dal gip nell’ambito di un’inchiesta della Procura che contesta al manager condotte relative al reato di estorsione. Le esigenze cautelari sono state prese per evitare il pericolo di inquinamento delle prove.
Ore 10, indagato anche Pelizzo.Insieme al direttore generale dimissionario Di Bernardo, la Procura di Udine ha iscritto nel registro degli indagati anche il presidente della Banca popolare di Cividale, Lorenzo Pelizzo, e il vicedirettore generale, Gianni Cibin. Le contestazioni fanno riferimento sempre a condotte di natura estorsiva. Gli uomini del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Udine, che hanno svolto le indagini ed eseguito oggi il provvedimento cautelare disposto dal gip Florit nei confronti di Di Bernardo, hanno eseguito stamattina perquisizioni a carico di tutti i vertici della Banca. Sono quattro gli episodi di presunta estorsione su sui si concentrano le indagini non collegati tra loro, ad eccezione di uno che riguarda il presidente Pelizzo in concorso con Di Bernardo. Il tutto ha preso avvio dalla dichirazione del commercialista Franco Pirelli Marti.
Le indagini. Traggono origine dalle dichiarazioni di alcuni imprenditori che avevano raccontato che, con ripetute minacce di revocare (o per concedere) affidamenti, mutui e prestiti, uno dei massimi esponenti dell’istituto bancario friulano, dal 2004 al 2008, era riuscito a farsi consegnare denaro per più di un milione di euro.
Inoltre, tramite una finanziaria di cui è stato socio-amministratore avrebbe costretto altre persone a farsi cedere gratuitamente alcuni immobili nel comprensorio di Lignano Sabbiadoro.
Da questa mattina sono in corso perquisizioni ad opera del Nucleo di Polizia Tributaria di Udine nei confronti di altri dirigenti dell’istituto di credito (sempre indagati per reato di estorsione) anch’essi coinvolti in anomale concessioni di consistenti finanziamenti e affidamenti bancari.
Le perquisizioni. Le attività di perquisizione interessano vari immobili degli indagati siti nei comuni di Cladrecis, Cividale del Friuli, Porcia, San Michele al Tagliamento e Venezia, nonchè la sede di una società di costruzioni con sede in Rossano Veneto (Vicenza), per far chiarezza sui rapporti tra quest’ultima e l’istituto bancario.
La scorsa settimana, dopo aver subito una perquisizione in casa e nel suo ufficio in banca, nell’ambito di un’inchiesta che ipotizza a suo carico il concorso nel crack Fingestim, Di Bernardo aveva rassegnato le dimissioni, accolte dal consiglio di amministrazione della Banca.
Il presidente: banca solida. «La solidità della Banca è fuori discussione e sapremo fornire agli inquirenti e alla autorità di vigilanza tutti gli elementi utili a far luce sui fatti oggetto d’indagine». Lo dichiara il presidente di banca Cividale, Lorenzo Pelizzo, commentando l’indagine della Procura di Udine che lo vede indagato, assieme ai vertici dell’istituto. Sostenendo la propria «totale estraneità» ai fatti contestati, Pelizzo si riserva «di intraprendere tutte le azioni necessarie a tutela della mia immagine e onorabilità e di quella della banca che presiedo in tutte le sedi opportune. Inoltre avrò modo di fare massima chiarezza nel corso della prossima assemblea dei soci, convocata per il 25 aprile. Nel frattempo - conclude - l’operatività dell’istituto, nelle sue articolazioni, prosegue normalmente nella consapevolezza degli impegni assunti con i soci, i clienti e il territorio di riferimento».
Cda straordinario. Il presidente di banca di Cividale, Lorenzo Pelizzo, ha convocato un consiglio di amministrazione straordinario nel pomeriggio, in seguito agli sviluppi dell’inchiesta della Procura di Udine che lo coinvolgono, assieme al vicedirettore generale. L’inchiesta - rende noto l’istituto di credito - è scaturita fra l’altro da una querela depositata da uno degli azionisti, Pierluigi Comelli.
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