Cade in un pozzo durante una caccia al tesoro con i compagni del centro estivo: morto ragazzino di 13 anni

Il bambino si trovava nel parco goriziano: fatale il volo da 30 metri di altezza, per lui non c'è stato niente da fare
I tentativi di soccorso, purtroppo vani, del bimbo caduto nel pozzo al Parco Coronini di Gorizia (Bumbaca)
I tentativi di soccorso, purtroppo vani, del bimbo caduto nel pozzo al Parco Coronini di Gorizia (Bumbaca)

GORIZIA. Un ragazzino di 13 anni (e non di 12, come ha specificato il sito de Il Piccolo), Stefano Borghes, è morto dopo essere caduto in un pozzo al Parco Coronini Cronberg di Gorizia, dove si trovava assieme al centro estivo al quale era iscritto.

A  nulla sono valsi i tentativi di soccorso dei vigili del fuoco, che si sono calati nella cavità profonda 30 metri: per lui non c'è stato niente da fare. E' il figlio di una coppia molto nota.

La tragedia è avvenuta nella mattinata di mercoledì 22 luglio. Un gruppo di bambini e ragazzi, facenti parte di un centro estivo, stava partecipando a una caccia al tesoro - gara di orienteering nell'area verde nel cuore di Gorizia.

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L'intervento dei vigili del fuoco per il recupero del dodicenne caduto in un pozzo profondo una trentina di metri nel parco Coronini Cromberg a Gorizia, 22 luglio 2020. Il corpo del bambino è stato recuperato ad una trentina di metri di profondità, sul fondo del pozzo. Ancora non sono state accertate le cause dell'incidente ma è probabile che il bambino sia caduto mentre stava giocando nel parco. TWITTER VIGILI DEL FUOCO +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Dalle prime informazioni raccolte, pare che il tredicenne durante lo svolgimento del gioco sia salito sul pozzo e che la grata che lo ricopriva abbia ceduto, facendolo precipitare per una trentina di metri, senza lasciargli scampo. Il pozzo, tra l'altro, era asciutto, senza la presenza dell'acqua che avrebbe potuto, in caso, attutire la caduta.

Subito sono stati allertati i soccorsi. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i sanitari del 118. Un pompiere del Saf si è calato nel pozzo, ma nel frattempo dalla cavità artificiale non arrivava alcuna risposta alle sollecitazioni dei soccorritori, facendo presagire il peggio.

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Bonaventura Monfalcone-07.12.2019 Festa dello sport-Mu.Ca.-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

La caduta, infatti, è stata fatale e per il ragazzino purtroppo non c'è stato niente da fare. I vigili del fuoco non hanno potuto fare altro che recuperare il corpo.

La Procura della Repubblica di Gorizia ha disposto il sequestro della zona, che è stata stata transennata. Secondo quanto si è appreso, nel rispetto delle normative Anti-Covid-19 il gruppetto di cui faceva parte il 13enne era composto da sette ragazzini.

Non era la prima volta che la comitiva del centro estivo, gestito dai salesiani, si recava in visita al Parco, che era diventata una meta quasi settimanale per svolgere attività ludiche e ricreative. La mappa delle attività da svolgere era posizionata sul pozzo.

Un gioco terminato in tragedia. Stefano stava partecipando a una sfida amatoriale di Orienteering con i compagni del centro estivo. L'Orienteering è chiamato lo sport dei boschi, ma si può praticare anche in altri ambienti quali centri storici, parchi pubblici, campagne.

Si parte a intervalli di alcuni minuti uno dall'altro e nel corso della gara il concorrente deve raggiungere i punti di controllo nella stessa sequenza in cui sono numerati sulla carta: mappa che, nel caso specifico di Gorizia, essendo una sfida tra amici e non una competizione organizzata dalla Federazione, non sembra fosse stata consegnata ai bambini, ma posizionata sopra il pozzo.

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Nelle varie «stazioni» ci sono solitamente delle lanterne (caratterizzate da un segnale bianco-arancio), dove l'atleta nel corso delle competizioni trova un punzone con cui marcare, sul cartellino testimone personale, il proprio passaggio.

Se le punzonature sono complete e nell'ordine corretto, vince colui che ha impiegato il minor tempo.

La famiglia è molto nota in città. Dopo essere arrivati, accompagnati da alcuni parenti, i genitori sono entrati in una stanza della villa dov'era stato adagiato provvisoriamente il corpo del 13enne, prima di essere trasferito in obitorio. Sul posto il medico legale, che ha condotto l'ispezione esterna della salma.

A distanza di pochi metri c'era anche il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, che visibilmente commosso per l'accaduto, non è riuscito ad avvicinarsi per porgere le condoglianze: «Ci proverò magari al telefono - ha riferito - ma in quell'istante, prima di tutto come papà, non me la sono sentita di violare l'intimità familiare di questo dolore immenso».

Per quanto riguarda il centro estivo, ha aggiunto, «ho già parlato con le parrocchie per fornire eventuale supporto psicologico per il tramite delle strutture comunali: non sappiamo se gli amici abbiano materialmente assistito alla scena, ma sapere che il loro coetaneo è morto facendo un gioco è un dramma che sarà impossibile interiorizzare e quindi è importante che i professionisti stiano vicini a loro e alle loro famiglie. Così come all'animatore che li accompagnava».

Il primo cittadino ha proclamato il lutto cittadino. L'intenzione dell'amministrazione comunale è di osservare il lutto nella giornata delle esequie, la cui data non è stata ancora fissata

 

La famiglia del bimbo si è distinta in passato per l'impegno nel mondo dell'associazionismo: uno dei nonni ha ricoperto ruoli di vertice nell'ambito della federazione di Softball e anche nel Coni provinciale.

 

Il punto sulle indagini. A quanto si apprende, il direttore della Fondazione che gestisce il Parco è stato invitato in Questura per formalizzare alcune dichiarazioni relative alla manutenzione della struttura e del pozzo.

Non è ancora stato accertato se al momento della tragedia in quel punto ci fosse solo il ragazzino o anche altri partecipanti al centro estivo e il loro animatore. In queste ore gli operai del Comune hanno realizzato delle protezioni provvisorie nell'area che è stata comunque posta sotto sequestro.

Una mail della Diocesi alle famiglie dei bambini. Una mail è stata inviata alle famiglie dei bambini iscritti al centro estivo, promosso dalle parrocchie di Gorizia, per avvisarle della tragedia accaduta durante lo svolgimento delle attività e invitarle a raccogliersi in un momento di preghiera.

Lo rende noto la Diocesi di Gorizia. La mail è stata inviata prima dell'orario previsto per la fine delle attività mattutine da parte dei sacerdoti e degli animatori. Al momento - spiega la Diocesi - non è stato ancora stabilito se giovedì 23 le attività del centro estivo proseguiranno regolarmente.

«Da una parte - osserva la Diocesi - occorre dialogare con gli animatori e i ragazzi rispetto a quanto è successo. Ma nel caso si decidesse di riprendere lo si farà in tono minore e le uscite verranno annullate».

Il vescovo, monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli, che si trovava fuori dalla Diocesi per un periodo di riposo, sta rientrando in queste ore a Gorizia.

Il cordoglio della Regione. "Il governatore e la Giunta del Friuli Venezia Giulia si uniscono al dolore della comunità isontina per la scomparsa del dodicenne precipitato in un pozzo: una tragedia che colpisce al cuore la regione, che si stringe con affetto attorno alla famiglia": questo il testo di una nota diramata dal presidente Fedriga e dalla Giunta regionale.

Serracchiani: "Muto sgomento". "Solo muto sgomento e infinita compassione, non ci sono parole nemmeno per avvicinarsi al dolore di questa tragedia. Anche chi ha visto cose terribili si sente schiantato dal pensiero della perdita di una così giovane vita strappata ai cari e al futuro".
 
È la riflessione che l'ex presidente della Regione, Debora Serracchiani, dedica al bambino caduto nel pozzo del parco Coronini Cromberg.

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