Caffaro, chimica più verde

L'amministratore delegato Gustavo Bertolini: "Si apre una nuova fase, lavoro per 150 addetti"

C’è un pieno di chimica verde per il rilancio della Caffaro Industrie. Da inizio novembre è operativa la linea produttiva “green chemicals”, una nuova gamma di plastificanti e cloro-paraffine di origine vegetale che sarà commercializzata a partire del primo semestre 2016.

Nel sito di Torviscosa, 1,2 milioni di metri quadri, occupati per un terzo da Caffaro Industrie, si prova a voltare pagina dopo una lunga stagione, ai tempi della Snia, nelle nebbie della desertificazione industriale e di inquinamento ambientale.

Oggi, confermati i fondi (40 milioni di euro di cui 8 milioni già a disposizione) per le opere di bonifica, buona parte del rilancio spetta alla nuova Caffaro Industrie. «Siamo al sesto anno di permanenza a Torviscosa, 50 milioni di euro sono stati investiti, il fatturato 2015 è pari a 55 milioni, e puntiamo a produrre 100 mila tonnellate di chimica fine entro il prossimo anno, coinvolgendo 150 addetti», sintetizza così l’amministratore delegato di Caffaro, Gustavo Bertolini, le dinamiche di un insediamento industriale che fino a qualche anno fa era considerato non solo per morto ma anche una bomba ecologica a cielo aperto.

La società riparte dalla cosiddetta chimica delle specialità, quella a maggior valore aggiunto come i green chemicals e i prodotti intermedi, come chetoni, carbonati organici, esteri, che sono utilizzati nelle industrie della farmaceutica, agrochimica e dell’elettronica.

«La nostra produzione è votata all’export: circa l’80% dei ricavi è generato dalla vendita all’estero, destinati a grandi multinazionali come Basf e Solvay». Il cambio favorevole ha spalancato le porte per aggredire anche nuovi mercati, oltre quello europeo. «Ma – tiene a precisare Bertolini – la straordinaria crescita di quest’anno che prevediamo in aumento del 20% dei ricavi è stata possibile perché siamo arrivati pronti all’appuntamento di una congiuntura favorevole.

E dobbiamo riconoscere che buona parte del merito va al sostegno delle istituzioni locali e soprattutto della Banca del MedioCredito del Friuli Venezia Giulia che ci hanno permesso di investire». Un investimento che va anche controcorrente nei giorni in cui Eni sta cercando di vendere la sua divisione chimica, con Versalis che rappresenta il più grande operatore made In italy del settore.

Il ramo d’azienda Caffaro di Torviscosa è stato acquistato il 24 febbraio 2011 dal gruppo Caffaro Finanziaria e include, oltre a Caffaro Industrie, diverse altre società impegnate nella produzione e distribuzione di prodotti chimici, tra le quali Caffaro Brescia (cloruro di calcio e clorito di sodio) e la Società Chimica Fedeli. La presenza a Torviscosa di un player globale come Bracco, attraverso la società controllata Spin, specializzata nei mezzi di contrasto, ha poi convinto definitivamente Bertolini a puntare sul sito chimico.

«Senza l’affidabilità di una multinazionale come Bracco difficilmente avremmo investito». La rinascita del polo chimico poggia anche nell’alleanza di Halo Industry la newco, costruita in partnership tra Caffaro, Bracco e Friulia, che entro il 2017 inizierà la produzione di cloro soda.

La realizzazione del nuovo impianto prevede due step di avvio: nel primo si produrranno 20 mila tonnellate di cloro, 23 mila di soda, 6,7 metri cubi di idrogeno, oltre a sintesi di acido cloridrico e ipoclorito di sodio, e nel secondo la produzione pulita di clorosoda, attraverso il cosiddetto ciclo a membrane.

«Stiamo componendo, tassello dopo tassello, il mosaico del nuovo polo chimico di Torviscosa, con le attività di ricerca Serichem al centro dell’innovazione e una parte produttiva che ha rimesso in moto tutta la filiera produttiva», spiega Bertolini. Che poi conclude: «Le opportunità di sviluppo sono molte, e ovviamente c’è spazio per l’inserimento di nuovi player».

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