Il Caffè Contarena vede la luce: il Comune di Udine punta a riaprirlo a inizio 2025
Nei prossimi giorni saranno effettuate le valutazioni sul progetto di gestione presentato da Signorvino, il brand di settore del gruppo Calzedonia che ha presentato l’unica offerta del bando
Un locale storico, che nulla ha da invidiare al caffè degli Specchi di Trieste o al Pedrocchi di Padova, all’alba della sua rinascita. Il Caffè Contarena, in centro a Udine e chiuso dal novembre 2022 perché fallito, potrebbe tornare presto agli antichi fasti, grazie all’intervento del brand Signorvino, parte del gruppo Calzedonia, unico operatore ad aver presentato la propria offerta.
Il bando
Si è tenuta nella mattinata del 23 dicembre l’apertura delle buste contenenti le domande per la gestione del caffè Contarena. Al secondo bando, che si è concluso venerdì 20, ha presentato un’offerta soltanto il noto brand enogastronomico, con sede a Dossobuono di Villafranca, in provincia di Verona, e punti vendita in diverse città italiane.
All’apertura dei documenti allegati alla domanda, il profilo della società non presentava nessun motivo di incompatibilità con la partecipazione al bando di gara. Nulla, però, è ancora definitivo. La documentazione è stata valutata in prima istanza secondo i criteri amministrativo–burocratici relativi alle gare d’appalto di carattere europeo, senza ravvisare alcuna incongruenza. Il primo esame, effettuato in seduta pubblica, ha riguardato l’analisi della documentazione amministrativa e dei requisiti necessari per l’ammissione alla procedura, che ha dato esito positivo. Terminata questa prima fase, le commissioni, in seduta riservata, nei prossimi giorni procederanno alla valutazione dell’offerta tecnica e del progetto di gestione. Proprio quest’ultimo, in occasione del precedente bando, non era stato giudicato adeguato.
La soddisfazione del Comune
«L’interesse di un grande gruppo per il Contarena è un segnale della crescente attrattività della nostra città ed è un risultato raggiunto grazie a un lavoro continuo dell’amministrazione» dichiara l’assessore al Patrimonio, Gea Arcella, ricordando che «lo stesso è accaduto anche in altri casi del genere come per il caffè San Marco a Cividale e il caffè del Doge a Villa Manin, a Passariano. Ci auguriamo che vada tutto per il meglio e che valutazione del progetto di gestione si concluda positivamente entro gennaio».
Le fa eco la soddisfazione del vicesindaco Alessandro Venanzi: «Udine attira un player internazionale, presente nelle più belle piazze d’Italia, con un fatturato complessivo da più di 2 miliardi. I negozi e ristoranti Signorvino offrono una proposta di qualità, speriamo che questa possa riguardare anche la nostra città e che si possa chiudere la pratica burocratica a breve, forse entro gennaio».
Il brand
Signorvino, fondato da Sandro Veronesi, è uno dei brand del gruppo Calzedonia, come Intimissimi, Falconeri, Tezenis e altri marchi legati all’enogastronomia. Secondo quanto annunciato dalla proprietà, il marchio raggiungerà quota 50 punti vendita entro la fine del 2025. Signorvino ha dichiarato un fatturato 2023 da 72 milioni di euro e ha annunciato di voler aprire altri dieci locali nel prossimo anno.
Gli altri casi
Oltre al caffè Contarena, Udine conta, purtroppo, altre due chiusure di peso, entrambe nella zona di piazza XX settembre. Il bar Zecchini, per esempio, per cui il Comune si augura di poter stanziare risorse il prima possibile: «Insinuato nel palazzo Veneziano, per ristrutturarlo interamente servirebbero oltre 6 milioni e mezzo di euro» spiega Venanzi.
«Gli uffici del patrimonio stanno cercando di quantificare i costi per capire quali interventi di ristrutturazione mirata si possono fare» chiosa Arcella.
Tutto fermo, almeno per il momento, anche all’ex Savio, «inserita in un contesto di project financing che mira a riqualificare l’intera struttura che ospitava una scuola, ossia l’ex Percoto», conclude il Comune.
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