Calciatore investito e ucciso, il conducente dell'auto patteggia un anno

La morte di Riccardo Meneghel aveva scosso l’intera comunità di Prata, dove risiedeva, e di tutto l’ambiente sportivo e calcistico del Triveneto
CALCIO SERIE DI; TAMAI - PADOVA, 2-3
CALCIO SERIE DI; TAMAI - PADOVA, 2-3

PRATA. La sua morte aveva scosso profondamente l’intera comunità di Prata, dove risiedeva, e di tutto l’ambiente sportivo e calcistico del Triveneto.

In un’aulta del tribunale di Pordenone, si è chiusa la vicenda giudiziaria relativa alla prematura scomparsa di Riccardo Meneghel, terzino del Tamai (squadra che milita nel campionato di serie D), deceduto a soli 19 anni in seguito a un terribile incidente stradale verificatosi lo scorso 19 settembre in viale Treviso, a Pordenone.

Il giovane, in sella a una Honda Xr, stava procedendo sulla provinciale Opitergina verso Prata. All’altezza degli stabilimenti Electrolux Professional, si era scontrato con una Opel Astra Gtc che si stava immettendo sulla stessa strada, in direzione opposta, partendo dalla stazione di servizio Total.

A seguito dell’impatto, la moto si era girata su se stessa, finendo sotto l’automobile, davanti a diversi testimoni che avevano prestato i primi soccorsi al ragazzo. Ma per lui non c’era stato nulla da fare.

Il conducente della vettura, Gian Piero Abbate, 66 anni, di Pordenone, difeso dall’avvocato Giancarlo Zannier, ha patteggiato in udienza preliminare un anno di reclusione per omicidio colposo (pena sospesa). Il gup Roberta Bolzoni ha riconosciuto un concorso di colpa e la pena è stata concordata ai minimi.

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