Cambio al vertice di Insiel Giallo su Brischi direttore

L’assemblea ha confermato Valter Santarossa alla presidenza della società. Via l’ad Cozzi, ma resta da chiarire la possibile incompatibilità del nuovo dg.

Lasorte Trieste - Regione - Giunta - Santarossa
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TRIESTE. Sergio Brischi torna a Insiel. Il manager è stato indicato ieri dall’assemblea dei soci nel Consiglio di amministrazione e diverrà con ogni probabilità il nuovo direttore generale dell’azienda. La scelta apre però l’interrogativo dell’incompatibilità, anche considerato il ruolo di Brischi, che oggi è direttore generale della società informatica del Comune di Venezia.

I soci hanno confermato Valter Santarossa alla presidenza della società, dopo il triennio 2008-2011, ma solo per un altro anno. Esce così di scena l’amministratore delegato Dino Cozzi. Oltre a Santarossa e Brischi, l’assemblea dei soci ha nominato consigliere Stefano Mattiussi. Oggi il consiglio di amministrazione verrà integrato da ulteriori due consiglieri nominati dal Consiglio regionale.

Il cda resterà in carica per un solo anno, una scelta che ha fatto un po’ di clamore. «Un periodo di passaggio propedeutico - ha spiegato Insiel - al triennio successivo che vedrà la messa a regime della società sulla scorta della nuova legge che disciplinerà il sistema informativo integrato regionale».

Con la scelta di Brischi, l’azionista Regione rimette in mano a un ingegnere la società informatica. Brischi ha guidato Insiel dalla fondazione al 2006, ed è attualmente direttore generale di Venis, la società del Comune di Venezia che gestisce i servizi informatici della città lagunare e ha sviluppato una importante rete wifi. Anche per questa ragione, c’è chi parla di incompatibilità delle due cariche, per un possibile conflitto d’interessi.

Le sfide che Insiel ha di fronte si riassumono in una parola: mercato. Nonostante l’accordo quadro con la Regione - il cliente unico, con le aziende sanitarie, della società inhouse - garantisca il lavoro, sono svariati i comuni o le strutture pubbliche che scelgono di rivolgersi a ditte private per la cura dei servizi informatici e web.

Anche le decisioni dell’azionista sembrano andare verso l’apertura. A metà giugno, il presidente della Regione Renzo Tondo e l’assessore Andrea Garlatti hanno annunciato la «rivoluzione di Insiel», da società di servizi a infrastruttura di rete. Si punta così a coniugare i sistemi e i software di Insiel con il mondo dell’informatica in evoluzione: dalla logica del monopolista pubblico a quella del pluralismo. Secondo l’esecutivo regionale, la funzione di Insiel dovrà essere anche quella di aumentare la velocità e diminuire i costi dell’innovazione, rivitalizzando il settore dell’informatica regionale, che vale quasi 10mila addetti.

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