Camere di commercio: Pordenone senza Udine? no di Serracchiani

La presidente della Regione Fvg boccia la voglia d’intesa solo con la Venezia Giulia suggerita da un studio. «Meglio un ente unico regionale»

UDINE. Debora Serracchiani boccia l’ipotesi di un asse tra la Camera di commercio di Pordenone e quelle di Trieste e Gorizia – appena unitesi – rilanciando l’ipotesi di ente unico regionale, il solo per la presidente in grado di fare davvero sintesi e rappresentare un volano, economico prima ancora che di servizi, per le aziende del Fvg.

«Ai vertici di Trieste e Gorizia – ha spiegato ieri la presidente che ha partecipato all’ufficializzazione dell’intesa – va riconosciuto il merito di aver compiuto una scelta intelligente nell’avviare il processo di unificazione fra i due enti, ma allo stesso tempo mi auguro che in futuro si possa arrivare all’istituzione di un’unica Camera di commercio del Fvg».

Un auspicio, e nulla più, perché come ha ricordato Serracchiani «la Regione non ha competenza diretta in materia», ma le parole della presidente non possono certamente essere ignorate con una scrollata di spalle considerato come, sia in un’ottica futura che di gestione corrente, avere dalla propria parte o meno la giunta, per una Cciaa al pari di qualsiasi altro ente, non è un particolare di poco conto.

Come sorta di assist al nuovo ente Isontino-Giuliano, infatti, Serracchiani ha preannunciato una serie di sinergie in particolare nel campo dell’internazionalizzazione e dello sviluppo dei progetti di alternanza scuola-lavoro, in considerazione del contesto locale, ma le sue parole sono suonate anche come un “monito” diretto nella Destra Tagliamento.

A Pordenone, per l’esattezza, dove giovedì la locale Camera di commercio ha presentato lo studio curato dalla società “Ernest&Young” in cui si spinge, nel caso in cui il soggetto unico regionale risultasse impossibile da attuare, a un matrimonio con Gorizia e Trieste, bocciando qualsiasi ipotesi di fusione con quella Udine che, a quel punto, verrebbe lasciata sola.

Nello studio si spiega che l’ente unico sarebbe comunque l’opzione migliore con, in alternativa, la fusione assieme a Venezia e Treviso – auspicata spesso dalla Destra Tagliamento, giudicata virtuosa dalla società, ma troppo complicata da attuare – con la terza via, all’interno dei confini regionali, rappresentata dal matrimobio con Gorizia e Trieste.

La società “Ernest&Young”, in particolare, evidenzia forti compatibilità date dal fatto che Pordenone e Trieste possiedono la maggiore presenza di grandi aziende, dalle sinergie tra cantieristica e costruzioni (molto presenti a Trieste e Gorizia) con il legno-arredo e la meccanica (Pordenone) sottolineando pure la complementarietà delle infrastrutture con l’interporto di Pordenone che avrebbe grandi potenzialità di sviluppo in logica di “retroporto” di Trieste.

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