Canale lasciato nel degrado Esposto alla Corte dei conti

Costato oltre un milione, doveva evitare allagamenti in caso di forti piogge E’ mancata la manutenzione: le griglie allo sbocco sul Livenza risultano ostruite

SACILE. Esposto alla Corte dei conti sul canale scolmatore di Ronche che, a pochi anni dalla realizzazione, si presenta in un evidente stato di degrado e di abbandono. A inoltrarlo l’Associazione per il rinnovamento della sinistra e la lista civica Sacile partecipata e sostenibile facendosi carico delle proteste e dei disagi dei residenti. «Siamo di fronte a uno spreco di denaro pubblico – spiega l’ex consigliere comunale Luigi Zoccolan – e perciò abbiamo chiesto l’intervento della Corte dei conti regionale». Costati oltre un milione di euro, il canale scolmatore e il tombotto che bypassa via Ronche recapitando le acque nel fiume Livenza dovevano evitare ai residenti in via Canevon, via Casello delle acque e via Noncello di finire sotto acqua in caso di precipitazioni importanti.

Realizzato dall’amministrazione di centrosinistra su progetto della giunta Fasan, a causa della mancata manutenzione ha perso progressivamente funzionalità, col risultato che negli ultimi anni nella zona interessata le abitazioni sono periodicamente finite sott’acqua con danni e disagi. L’ultima esondazione risale al novembre 2012. Il canale allo stato attuale è invaso da una fitta vegetazione e interrato. Le griglie allo sbocco sul Livenza e alla deviazione verso via Casello delle acque sono ostruite, mentre quelle di via Canevon sono state liberate soltanto di recente. Nel tratto in prossimità di via Canevon c’era addirittura una piccola diga creata dalla terra scavata dalle volpi per la loro tana tuttora presente.

Eppure prima del passaggio delle consegne alla giunta Ceraolo l’amministrazione Cappuzzo aveva provveduto a una capillare pulizia. Negli anni, però, il canale scolmatore è stato lasciato senza manutenzione col risultato che si sono avuti diversi allagamenti. Gli abitanti mostrano sconsolati i segnali stradali che testimoniano ancora oggi il livello raggiunto dall’acqua e le opere eseguite per cercare di contenere l’acqua in occasione delle periodiche esondazioni. E’ il caso del muretto costruito in via Noncello, in prossimità dello sbocco del tombotto nel Livenza. La griglia (vicino, tra l’altro, c’è una cabina elettrica) però è tuttora ostruita da erbacce infestanti che in caso di precipitazioni abbondanti sono di ostacolo al deflusso dell’acqua. «E’ lecito chiedersi cosa abbiano fatto in questi anni – attacca Zoccolan coadiuvato nella sua battaglia da Antonio Armelin (Associazione per il rinnovamento della sinistra) – l’amministrazione comunale e in particolare gli assessori leghisti competenti per lavori pubblici, manutenzione, ambiente. Ci chiediamo, inoltre, perché la periferia viene sempre dopo. Di qui la decisione di presentare l’esposto per chiedere conto delle responsabilità di questa situazione non casuale, ma creata da omissioni e deficienze. Siamo, infatti, di fronte a uno spreco di risorse pubbliche con pesanti conseguenze per i cittadini. Ci pare giusto quindi conoscere i nomi di quanti hanno permesso che questo avvenisse. E’ troppo facile fare promesse a pochi mesi dalle elezioni quando per anni si è lasciata un’opera pubblica nel degrado e nell’abbandono. Chi ha sbagliato deve pagare».

Mario Modolo

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