Cancello e passaggio contesi, assolti in tre

CASARSA. Una servitù di passaggio, a Casarsa, e un cancello hanno originato una serie di controversie, civili e penali, alcune delle quali hanno avuto epilogo davanti al giudice monocratico del tribunale di Pordenone Eugenio Pergola.
Michele Americo, già capogruppo del Pdl, era imputato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con danno sulle cose, in quanto avrebbe rimosso un muretto a secco eretto da Maria Morgera.
Lui, a sua volta, aveva querelato per calunnia la donna, avendolo rimosso su ordine del giudice civile. Altre accuse, l’aver riempito con cemento liquido una tubatura di un bagno nel cortile, l’aver strappato di mano la macchina fotografica a Morgera, di avere aperto a spallate il cancello eretto dalla donna, cagionandole lesioni personali, di averle lanciato un sasso.
Ancora, era accusato di averla minacciata e di averne offeso l’onore. Morgera e il marito Battista Cristante, a loro volta, erano accusati di avere impedito a Michele Americo il passaggio nella proprietà, esercitando in questo modo arbitrariamente le proprie ragioni. I fatti risalgono al 2009.
In sede processuale, Americo, assistito dall’avvocato Lorena Castellet, ha ritirato la costituzione di parte civile. Morgera e Cristante erano difesi dall’avvocato Giuseppe Barbaresco.
Il giudice ha assolto tutti e tre gli imputati perché il fatto non sussiste.
Per una vicenda di molestie nei confronti della figlia di Michele Americo, infine, Morgera ha oblato 280 euro e il reato è stato dichiarato estinto dallo stesso giudice monocratico del tribunale di Pordenone.
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